venerdì 10 luglio 2015

Fame oscura

Andrej e Kuzja si svegliarano affamati. Per consuetudine continuavano ad utilizzare la parola fame per descrivere quel che provavano. Ma era qualcosa di diverso, più profondo, animalesco ed incontrollabile che andava ben al di la del nutrimento e della semplice sazietà. Era desiderio puro che attanagliava le loro menti, era istinto che tartassava ogni loro pensiero. La sensazione del sangue caldo che scaldava le loro membra fredde, ridonando loro un effimero ed ingannevole afflato vitale, era la cosa più desiderata ed al contempo temuta dai due novelli vampiri. Una sorta di ultimo assurdo appiglio alla loro vita passata, ottenuto rubando la vita stessa ad altri esseri. Era l'aspetto più terribile ed appagante della loro nuova natura. 
Finché si nutrivano riuscivano a tenerlo a bada, ma già dopo una giornata intera diventava un fastidio costante che influenzava le loro azioni. Ora appena svegli, a quasi due giorni dal loro ultimo pasto, la furia animalesca, l'incontrollabile istinto di nutrirsi stavano per prendere il sopravento su di loro con conseguenze probabilemnte spiacevoli.

Una cosa era certa: quella sera in un modo o nell'altro si sarebbero nutriti.

Andrej e Kuzja uscirono dalle loro bare e si portarono sotto la finestra ove alloggiavano i diurni. Non troppo lontano però scorsero Mira correre verso di loro, inseguita da alcuni grossi lupi. Andrej impugnò la sua arma, Kuzja indietreggiò dietro il compagno. Un lupo caricò Andrej finendo letteralmente diviso in due dalla sua pesante spada, un altro lupo tentò di azzannare Mira che schivò il morso ed abbatte la bestia con una rapida combinazione.

Uno dei lupi, il più grosso, ringhiò verso il trio per poi iniziare a trasformarsi: le ossa si allungarono e deformarono con sordi e secchi rumori; la pelliccia si diradò lasciando spazio ad una pallida pelle ricoperta di folto pelo. In breve tempo il lupo prese forma umana, scrutò i tre per un breve attimo e poi fiutà l'aria con profondi respiri. Spezzò la tensione creatasi iniziando a parlare con una voce ruvida, gutturale più da bestia che da uomo: "Non siete umani, nessuno di voi tre. Cosa ci fate qui? Questo è il mio territorio, andatevene!"
Seguì una sorta di breve trattattiva: il clan Romanov avrebbe lasciato a Graam libertà di cacciare nel terriotrio di Lowerturn, in ogni caso molto povero, in cambio di informazioni su Ylenia Trikskys. Graam difatti ha confermato la presenza di Ylenia nella residenza dei Trikskys, ultima della sua famiglia, spiegando che avrebbero potuto trovarla nei pressi di un gazebo nel labirinto, raggiungibile seguendo un particolare tipo di fiori. Graam però non sapeva dove trovare la bara della ragazza, nella sua vita da servo dei Trikskys non aveva avuto accesso a quella zona della residenza.
Lasciarono andare Graam con il suo branco di lupi, ululando nella notte: Andrej e Kuzja avevano altre urgenze da sbrigare prima che l'alba sorgesse nuovamente.


Dopo l'inaspettato incontro Andrej e Kuzja si rivolsero bruscamente a Mira: "vi siete procurati il nostro cibo?" chiesero i due visibilmente alterati. Mira spiegò loro di aver provato a raggirare una guardia solo per rischiare di finir anche lei vittima di Graam. I due vampiri non potevano attendere oltre, così decisero di entrare di forza in una delle case di Lowerturn grazie all'aiuto della diurna. Individuarono una casa isolata, abitata probabilmente solo da due persone anziane: Mira bussò invano cercando di convincere una delle persone in casa ad uscire. Andrej spazientito buttò giù la porta con un poderoso calcio facendola volare addosso all'ignaro anziano che si trovava dietro. Mira scattò dentro cercando di abbrancare la signora che restò in un primo momento impietrita vedendo suo marito giacere sotto la porta divelta in fin di vita. Poi l'istinto di sopravvivenza ebbe la meglio e provò a correre fuori evitando la dampyr. Così finì tra le braccia di Andrej e Kuzja che, impossibilitati ad entrare nella casa, si protendevano nell'ingresso scoprendo i denti affilati già in preda alla fama animalesca. Erano ormai due immonde creature della notte disinteressate ad ogni cosa che non fosse la loro preda, avide di sangue caldo con cui saziarsi per poche ore. Bevvero voracemente azzannando a fondo i loro canini affilati nella carni della preda finché non persero interesse quando la vittima spirò tra le loro braccia. Ormai calmi e soddisfatti, con il volto, le vesti e le mani lorde di sangue tornarono lucidi ed iniziarono a preoccuparsi di come mascherare l'accaduto onde evitare si sospettasse della loro presenza.
Andrej gettò i due cadaveri nel fiume in modo che la corrente li portasse lontani mentre Mira e Kuzja cercarono di siste
mara la scena in modo da simulare un assalto di lupi affamati: sparsero il pelo del lupo ucciso poco prima ed Andrej evocò dei lupi in modo lasciassero le impronte intorno alla casa.

Mira tornò in stanza per il meritato riposo, non senza aver stramaledetto ancora una volta l'incarico assegnatole, mai avrebbe potuto credere di dover procurare del cibo per dei vampiri, per di più due persone innocenti. Aveva cercato almeno due persone che avessero goduto di gran parte della loro vita, sperava che fossero contenti almeno del loro vissuto. Con il cuore lacerato dal dolore per delle vite spezzate, lasciò avere il sopravvento al ferreo regime che le era stato imposto dal culto. La missione era più importante di ogni cosa, la Missione veniva prima di tutto. Con le mani sporche non quanto la sua coscienza Mira salutò i compagni e si diresse verso la locanda. Con un paio di balzi arrivò alla finestra spense la candela e tirò le tende, Kazimir ed il bardo dormivano della grossa, non le restò che infilarsi nel letto, sperando di riuscire a dormire.


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