mercoledì 15 luglio 2020

L'Occhio di Anubar

Il ponte è buio e le uniche luci provengono dai pannelli di controllo e dall’Occhio di Anubar, il pericoloso sciame di asteroidi, che si staglia nell'oscurità dello spazio riflettendo la lontana luce della stella Kua.

All’improvviso l’intera nave oscilla quando un meteorite vagante colpisce lo scafo. Gli allarmi scattano e per un attimo la nave perde il controllo. L’odore acre dei sistemi elettronici bruciati pervade l’aria asciutta e rovente.
Quando la Narzalus si stabilizza e gli allarmi si zittiscono, il lampeggiare della console dei sistemi sensori indica che è stata individuata la colossale portaghiaccio Orun II, che punta dritta verso lo sciame.
La Narzalus beccheggia violentemente, mentre un altro meteorite scivola sulla paratia di tribordo.
Uno sguardo di intesa, un cenno del capitano. Ora o mai più.

Alcuni giorni prima...

La cupola lontana che sovrasta la Piazza delle Spezie è ancora illuminata, ma le prime ombre iniziano a coprirne la sommità, segno che della veglia pomeridiana è rimasta poco più di un'ora. Si concentra per qualche secondo su di questo, cercando di immaginare il silenzio che dovrebbe esserci lassù, ma il passaggio di un hovertaxi rombante la riporta rapidamente al fragore presente qui tra i banchi del mercato. Il vociare della gente non è nulla rispetto alle grida di chi annuncia la propria mercanzia e invita i clienti al proprio bancone, di chi chiede spiegazioni, il rumore degli occasionali hovertaxi, il pollame che starnazza nelle gabbie, il continuo contrattare di venditori e clienti, con toni sempre esagerati e volume inutilmente alto.

Samioh, a pochi passi da lei, mantiene invece sempre il solito contegno tipico di un cortigiano anche quando sta cercando di comprare dell'ottimo pollo da stufare al prezzo tipico delle frattaglie, mentre il commerciante fa l'ingenuo e il disperato anche se sa che alla fine cederà. Ogni tanto si volta ad indicarla, perché probabilmente fingere di stare solo ad eseguire gli ordini fa parte della sua strategia.
Voltandosi per distogliere lo sguardo con fare scocciato, incrocia quello di un venditore di tessuti ambulante, chiaramente allontanatosi troppo dal Suk Alesh. Mentre questi si avvicina e mostra la mercanzia appesa alle sue spalle e braccia, Armita cerca di ignorarlo completamente. "Prima o poi se ne andrà" pensa.
Rouya pochi metri più avanti volta leggermente la testa mentre con la mano arriva ad accarezzare la pistola. Il suo sguardo gelido inchioda il venditore. "Non sarà mica così pazza da aprire il fuoco nel mezzo della Piazza?" pensa (e spera) Armita. Il venditore non ha voglia di scoprirlo, si congeda e se ne va. Rouya annuisce al suo capitano, poi lascia scivolare la mano sul fianco e si rimette ad ascoltare Nima, come nulla fosse.
La Dottoressa Wana sospira, e con lo sguardo cerca l'ultimo del suo equipaggio. Infine trova Zebo che sta parlando con i pellegrini che hanno chiesto informazione per raggiungere la Cupola delle Icone almeno un'ora prima. Non ha idea di cosa stiano dicendosi e onestamente non ne vuole neanche sapere, spera solo che in qualche modo riesca a vendergli un passaggio fino a Mira o a qualche altro luogo di pellegrinaggio. Almeno per arrotondare.

Uno degli stereotipi sugli Esploratori e ricercatori è che passini più tempo nel mercato di una stazione che ad esplorare le vastità dell'Orizzonte. La realtà è che i momenti di adrenalinica avventura sono sempre intervallati da tediosi lungi giorni in attesa del futuro ingaggio.
«Ho un affare tra le mani, devo solo chiarare gli ultimi dettagli e vi chiamo. Domani o al massimo dopodomani» le ha detto Jamil Faisaal il loro "procacciatore di ingaggi". E intanto i giorni sono diventati settimane. E le settimane mesi. Armita ripensa che sono due mesi che non vedono un ingaggio, e le casse della nave raggiungeranno il fondo con gli ultimi acquisti per le riserve della nave. E se non avranno di ché pagare il debito, potrebbero perdere la nave o peggio, essere costretti a chiedere un prestito al Sindacato

Mentre è assorbita da questi tristi pensieri, il trillo del comunicatore la riporta alla realtà.
E' Jamil, che con il suo solito fare vagamente noncurante e la sua pronuncia blesa la liquida rapidamente «Un ingaggio per voi: vi contatterà il Signor Kembouri per una buona... che dico buona, OTTIMA proposta. Non fatevela scappare, che mi sono già accordato per la mia percentuale. Mi raccomando. Che le Icone vi proteggano eccetera»