venerdì 18 luglio 2014

Tra sogno e veglia


Un altro sogno, un altro frammento degli anni della sua esistenza caduti nell'oblio che si riaffaccia nel suo inconscio. Chissà cos'altro si cela nei reconditi anfratti della sua mente. La vita di Kuzja da quando è stato strappato dal confortevole abbraccio della famiglia, barbaramente trucidata davanti ai suoi occhi di bambino, ad oggi è fatta solo da questi piccoli frammenti che sembrano affacciarsi solo nei suoi sogni. Stavolta almeno Kuzja non si è svegliato con un incubo.
Ricostruire le vicende della sua vita a partire da questi pochissimi e minuscoli frammenti spersi in un inquietante buio è impossibile. Almeno iniziano ad affiorare ed a rafforzarsi alcune certezze: Andrej, Bogdan e Martha condividono il destino di Kuzja da parecchi anni. Riunirsi a loro per affrontare i giorni futuri e capire i giorni passati è indispensabile agli occhi di Kuzja. Inoltre questi ragazzi sono l'unico piccolo appiglio ad una speranza di normalità e familiarità in questa nuova vita.

Oggi per Kuzja è stata forse la giornata più tranquilla da quando si è risvegliato prigioniero sul carro, giorno che ha segnato la nuova vita di Kuzja. Assieme a Martha è uscito da Berez e seguendo i consigli del signor Kutniv si è diretto verso nord-est alla ricerca di un capanno di caccia dove gli altri potrebbero essersi rifugiati. L'unico episodio che ha messo i brividi a Kuzja e a Martha è stata la processione nella strada principale di Berez guidata da un inquietante figura, affiancata da due imponenti guardie. Tutti si sono ritratti al loro passaggio, lasciando un corridoio libero nelle affollate strade mentre la tensione era palpabile.
Fortunatamente Kuzja e Martha sono passati inosservati sin oltre le porte per poi ricongiungersi a Andrej, Bodgan ed all'uomo con la maschera. Insieme si sono recati al capanno di caccia, guidati da un ragazzo che accompagnava gli altri. Qui l'uomo senza nome è riuscito a liberarsi dalla maschera, rivelandosi, a detta di Martha, un Caliban. Non che faccia molto la differenza: al momento sono tutti dei paria.
Dopo varie vicissitudini ed un giorno di viaggio Kuzja e gli altri hanno raggiunto il capanno di caccia più lontano da Berez, nella speranza di trovare un po di serenità.
Kuzja monta il secondo turno di guardia, dando il cambio a Bogdan. La notte che si appresta a venire sarà una notte di breve sonno e veglia per Kuzja: non ci saranno altri sogni che ormai mancano da quando ha lasciato il caldo letto offertogli da Pani Sofia.
Durante il suo turno Kuzja ode a più riprese un fischiettio, che avevano udito anche i suoi compagni appena arrivati al capanno. Solo che adesso l'impressione di Kuzja è che il fischiettare sia rivolto a lui, come qualcuno lo stesso chiamando. Nel capanno, immerso nel buio, dormono tutti ad eccezione di Kuzja, che inizia a pensare che un nuovo sogno sia arrivato. Eppure è sveglio, consapevole. Un nuovo cinguettio: "Kuuuuzzzja!", a breve si ripete "Kuuzjaa!". Che la mente di Kuzja gli stia giocando uno scherzo, provata dai recenti avvenimenti? 
Nell'oscurità Kuzja si sente stranamente solo, sebbene percepisca i suoi compagni dormire accanto a lui. "Sono io" mormora Kuzja con voce tremolante. Vari cinguettii arrivano in risposta, tra questi Kuzja sembra isolarne uno che si ripete: "Tweestle!", "Tweestle!".
Poi uno sbatter d'ali interrompe questo strano dialogo ed il silenzio cala nuovamente nel capanno. Nessuno oltre a Kuzja sembra essersi accorto di nulla. Tra il perplesso e lo stupito Kuzja attende ancora prima di svegliare Martha per il suo turno, quando lo fa si raccomanda con la ragazza di non aprire ne porte ne finestre anche al sorgere del sole senza prima averlo destato.
Tweestle
Tweestle
Poche ore dopo Martha sveglia tutto il gruppo. Un uccello, probabilmente un merlo, vola dal tetto appoggiandosi sul tavolo davanti ali occhi assonnati di Kuzja e dei suoi compagni.
Kuzja sorride impercettibilmente, pensando che allora non ha sognato la notte scorsa. L'uccello svolazza freneticamente nel capanno, facendo capire di volere uscire. Fuori la pioggia è diminuita ma il cielo non lascia presagire nulla di buono. Appena la porta viene aperta l'uccello vola fuori, inseguito da Kuzja, Bogdan e il caliban. Il merlo guida i tre compagni nel bosco fino ad un tronco cavo, richiamato talvolta da Kuzja che si rivolge a lui con il nome di Tweestle . Il Caliban infila con circospezione la mano nella cavità da cui estrae un anello. L'anello è di metallo e su di esso sono rappresentati 13 serpenti che si mangiano l'un l'altro la coda. Gli occhi di Kuzja brillano stupefatti ammirando l'anello. Tweestle cinguetta: "Kuuzjaa, Kuuzjaa!". Il caliban porge l'anello a Kuzja che lo infila incredulo.
Tweestle vola e si poggia sulla sua spalla di Kuzja che si sente esclamare a voce alta e sicura: "Sono Kuzja sono arrivato" seguendo il suo istinto.
Se l'istinto di Kuzja è giusto e le sue preghiere sono state accolte forse potrà godere insieme ai suoi compagni di qualche ora di pace. Con la speranza di non star vivendo un sogno ad occhi aperti...

martedì 15 luglio 2014

Il Collegio





Se solo riuscisse a ricordare qualche particolare in più...

La villa era enorme, immersa nella vegetazione, raggiungibile da un unico sentiero che si perdeva nel fitto del bosco.
Era cinta da una possente inferiata, saldamente ancorata a pilastri di pietra sulla cui cima torreggiavano minacciose statue alate, demoni feroci e bestie fameliche che avevano il preciso scopo di tenere lontani gli sconosciuti, di scoraggiare i ladri e l'effetto collaterale di terrorizzare i bambini che vivevano all'interno dell'edificio.
Tutti loro erano lì con uno scopo, avevano qualcosa che li accomunava ma Martha non riusciva a ricordare cosa.
L'interno della villa era cupo come l'esterno, nei mesi invernali le ampie sale erano ghiacciate, le uniche zone riscaldate erano quelle in cui gli aguzzini volevano che i ragazzi si raggruppassero.
Loro li chiamano gli aguzzini, in realtà erano servitori, cameriere e maggiordomi che eseguivano gli ordini della governante e degli insegnanti.
Gli insegnanti erano le vere autorità all'interno della villa.
Gli ospiti, giovani prigionieri di quella immensa magione, venivano sottoposti a lezioni di storia, filosofia, scienza e musica, ma Martha sentiva di aver appreso anche molto altro in quelle sale.

Lei la ricordava come una tetra prigione, ma possibile che si trattasse di un collegio? Perché si trovava lì? Da quanto tempo?

Era autunno, e proprio come ora la pioggia scrosciava fuori dalla finestra, il vento scuoteva le cime degli alberi che fitte nascondevano ogni orizzonte. Le nubi plumbee celavano la pallida luce del sole trasformando il giorno in una grigia penombra.
Il maggiordomo bussò alla porta della sua stanza, due colpi secchi, cinque secondi di attesa e poi entrò. Le porte dei dormitori non avevano chiavi perché l'intimità e la segretezza dei giovani ospiti erano severamente proibite e le pene per le trasgressioni erano molto severe.
Martha sedeva alla scrivania, il libro aperto e qualche cianfrusaglia sparsa qua e là, gli occhi fissi oltre i vetri sferzati dalla pioggia e dal vento, aveva già visto la carrozza, sapeva cosa era venuto a dirle.

"Signorina Martha, Lord Buchvold è qui, è venuto a trovarla."

ANTAGONISTI





YAROSH PUSHKA

Tra i Comandanti dei Gargoyle d'Ebano, la guardia d'elite del Conte Strahd, Yarosh Pushka è sicuramente quello attorno a cui girano voci più controverse.
La più incredibile ed inquietante è che abbia partecipato ad una spedizione nella Cripta di Quinn Roche e sia stato l'unico ad uscirne vivo. In quel luogo si dice che abbia recuperato un tesoro maledetto, che gli ha conferito grande potere e mutato il suo essere per sempre.
Proprio in seguito a questo evento e alla notorietà che gli ha portato, si dice che Yarosh Pushka sia stato invitato ad unirsi alle forze del Conte Strahd.
Yarosh Pushka è uomo di mezza età dai lunghi capelli corvini ed il viso scavato e ben rasato, più alto e slanciato della maggior parte dei baroviani suoi conterranei, indossa vesti lunghe e scure e spessi guanti di pelle, non porta con se alcun simbolo di riconoscimento ma è sempre scortato da due imponenti guardie del corpo dei Gargoyle d'Ebano, porta al fianco una spada lunga un tempo appartenuta al Toret di Vallaki che ha mandato al rogo a seguito di una sanguinosa repressione del culto di Ezra nei territori del Conte.
Nel corso degli anni le apparizioni in pubblico del Comandante Pushka sono state molto rare e sempre legate a qualche intervento importante di Strahd Von Zarovich sul suo territorio.
Tra le frange di ribelli alle autorità gira voce che egli sia un potente stregone, i più arditi osano definirlo un pericoloso necromante ed alcuni sono tanto folli da asserire che sia stato Strahd il Demonio in persona a crescerlo come suo apprendista.
Voci meno faziose invece lasciano curiosi commenti su alcuni strumenti di cui fa uso: appesa alla cintura, spesso indossata, porta una maschera ovale, totalmente liscia e senza tratti somatici, dalla superficie completamente riflettente in cui ognuno, si dice, possa scorgere il demone insito nella propria anima. Inoltre si dice porti con se, in ogni luogo che gli viene ordinato di presidiare, una cassa contenente numerose statuine di pietra o metallo dalla foggia diversa: c'è chi dice di averne vista una a forma di lupo mannaro, chi di pipistrello, chi di gargolla, la cui funzione è ignota.
Al Comandante Pushka vengono spesso incaricate indagini e questioni diplomaticamente delicate e di primissima importanza per gli interessi del Conte, pertanto la sua apparizione è sempre fonte di numerosissimi pettegolezzi e domande su cosa sia successo di importanza tale da far muovere il più astuto e misterioso degli sgherri di Strahd.

AGGIORNAMENTO (Giorno 1)
Recentemente è stanziato a Berez, dove ha preso possesso della villa del borgomastro Ivan Bulba, da cui dirige delle misteriose operazioni di ricerca su ordine del Conte. Ha ai suoi ordini una divisione di fanteria della milizia del Conte ed è accompagnato come sempre da due Gargoyle d'Ebano sue guardie del corpo.
In seguito al ritrovamento del cadavere del prete del Signore del Mattino che officiava nel tempio del cimitero di Berez ha, inspiegabilmente per molti, messo a tacere le accuse di blasfemia dirette dal borgomastro Bulba nei confronti del chierico e disposto che venisse ufficiato un rito funebre in sua memoria.

AGGIORNAMENTO (Giorno 13)
Il Comandante Pushka ha lasciato Berez ed è diretto a Vallaki dove si dice prenderà il comando dalla Cittadella fintanto che il borgomastro Iolenus non sarà guarito dal suo male.

ALLEATI





MONACH VLADISLAV

Vladislav giunse a Berez in tenera età, già introdotto al culto del Signore del Mattino dai suoi genitori, in qualità di iniziato ed attendente del monach dell'epoca: Gerth Ljubrov.
Il tempio era inizialmente situato all'interno del borgo, ma in seguito ad un incendio, i cui responsabili si pensa fossero gli uomini del borgomastro, venne demolito e ricostruito grazie agli sforzi dei pochi fedeli più in campagna, in cima al colle su cui sorge il cimitero cittadino.
La luce dell'Alba da allora veglia sui defunti di Berez ma la dislocazione del tempio e l'esiguo numero di accoliti non favorirono mai un cospicuo diffondersi del culto che nel corso degli anni si restrinse a poche famiglie perlopiù di origini gundarakite.
Monach Gerth spirò nel suo letto in preda alle febbri ormai anziano quando Vladislav, ormai uomo, era già pronto ed ansioso di prendere il suo posto.
Animato dal fervore della fede e dall'ambizione della gioventù monach Vladislav era intenzionato a diffondere la fede per dare nuova linfa alla comunità di Berez, ma la ferma opposizione del borgomastro finì presto per disilluderlo.
Gli attriti tra Vladislav ed il borgomastro di Berez, Ivan Bulba, sono diventati sempre più aspri nel corso degli anni e più volte quest'ultimo ha provato a screditare il chierico agli occhi dei cittadini e delle autorità accusandolo di praticare riti blasfemi sui cadaveri dei defunti e di nascondere agli occhi delle autorità importanti cospiratori.
Sebbene nessuna di queste accuse sia mai stata realmente creduta vera dall'opinione pubblica ciò ha fatto si che il tempio ed il suo monach restassero sempre più isolati e con una schiera di fedeli sempre minore.

AGGIORNAMENTO (Giorno 2)
Recentemente Monach Vladislav è stato trovato morto nel cimitero di Berez dagli uomini del Conte Strahd, sbranato da un'orda di morti viventi. Gli uomini del conte, insieme a quelli del borgomastro sono poi intervenuti per mondare il cimitero dalla presenza dei non-morti.
Il borgomastro Bulba ha inizialmente condannato l'evento come una giusta punizione per chi profana le tombe dei defunti, ma in seguito all'intervento del Comandante dei Gargoyle d'Ebano Yarosh Pushka è stato disposto che la salma del chierico, sebbene irriconoscibile ed orrendamente deturpata, venisse consegnata ai fedeli per le giuste esequie.
La tragica morte di monach Vladislav lascia il tempio del Signore del Mattino di Berez senza una guida, rendendo le notti più oscure e la luce dell'Alba più fioca per i pochi che ancora ripongono fiducia in essa.

sabato 12 luglio 2014

MERCENARI






IL GUARDAVIA

L'uomo conosciuto come Il Guardavia è un cacciatore di taglie notoriamente originario del Verbrek, nonostante parli un baroviano praticamente privo di inflessioni.
Uno dei più noti mercenari entro i confini di Barovia dato che sono in pochi ad avere il coraggio di avventurarsi da soli all'interno dei dominii del Conte Strahd.
Il Guardavia è infatti noto per non aver mai fatto parte di nessuna banda o essersi mai affiliato a nessuna associazione, un vero e proprio solitario.

La maggior parte delle taglie da lui riscosse riguardano creature mostruose o bestie feroci, raramente si è messo contro altri esseri umani ed i pochi banditi riportati vivi alle autorità che ne avevano richiesto la cattura parlano di lui come una belva sanguinaria seguita dall'ombra di un demone, più a suo agio nelle zone selvagge che tra gli uomini.

Non risiede in alcun posto in particolare ed ha più volte varcato i confini verso i regni ad ovest, ma il suo terreno di caccia preferito sembra essere il dominio di Strahd, molti boiari hanno volentieri retribuito i suoi servigi e si dice che ne abbia più volte beneficiato anche il Vardo Rosso.
Gira voce che sia leggendaria la sua abilità con la balestra e che sia uno dei pochi a non temere la notte di Barovia.

AGGIORNAMENTO (Giorno 3)
Recentemente è stato visto recarsi in direzione del Monte Ghakis in caccia della Dama Bianca, un lupo invernale che con il suo branco sta terrorizzando le piccole comunità montane della zona.

HORYV KUTNIV


Il mercante itinerante di nome Horyv Kutniv varcò il confine tra Nova Vaasa e Barovia molti anni or sono a causa di alcuni problemi con le autorità di Arbora.
Anche all'interno del dominio di Strahd cercò di mettere più distanza possibile tra se e le autorità Vaasi trasferendosi e stabilendosi nel borgo di Krezk, snodo commerciale che accolse volentieri le mercanzie d'importazione di Kutniv.
All'interno delle mura del borgo La Moneta Vaasi è un emporio di indubbia fama, sia per il carattere esotico di molte delle merci in esposizione, sia per la malavita locale che trova in Kutniv un affidabile ricettatore.
Il borgomastro di Krezk sembra tollerare le attività illecite del mercante, senza dubbio dietro lauta ricompensa.

Horyv Kutniv è un uomo raffinato, eccentrico nell'acconciatura ma elegante nel vestire, scaltro e prudente quanto basta per non pestare i piedi sbagliati ma come molti altri non nasconde la sua antipatia per gli uomini del Conte che spesso esigono tangenti ben più salate di quelle accordate con le autorità locali.
I veri problemi per Kutniv sono iniziati quando Jaqueline Montarri ed il suo Vardo Rosso hanno iniziato a prender piede in città.
I mercanti del Vardo hanno rubato una grossa fetta di mercato, quella più redditizia, quando sono riusciti ad imporsi sulla malavita locale imponendo alla delinquenza organizzata di interfacciarsi con loro abbandonando i vecchi ricettatori.

In molti a Krezk sono convinti che lo stile di vita pacchiano di Kutniv non potesse essere supportato dai soli traffici legali e che le mazzette per il borgomastro fossero diventate troppo care e gira voce che il Vaasi abbia cercato di fregare il Vardo in qualche modo.
Da un giorno all'altro La Moneta Vaasi ha chiuso i battenti, Horyv Kutniv è sparito da Krezk ed il Vardo Rosso si è liberato nel borgo di uno dei più conosciuti (e longevi) ricettatori del mercato Baroviano.
Non è chiaro da chi o cosa abbia deciso di allontanarsi, ma se Jaqueline Montarri mettesse una taglia sulla sua testa sicuramente non sarebbero in pochi in lizza per reclamarla.

AGGIORNAMENTO (Giorno 1)
Kutniv si è recentemente trasferito nel borgo di Berez, lontano dalle tratte commerciali più note e sembra che abbia intenzione di far calmare le acque prima di tornare alla sua bottega di Krezk.

venerdì 4 luglio 2014

Preghiera al Signore del Mattino

Andrej non crede ancora ai suoi occhi. Una situazione che sembrava quasi disperata, spersi nella foresta al tramonto, feriti e braccati, è invece diventata una possibile tappa per scoprire cosa è accaduto. La fede incrollabile di Andrej l'ha spinto a fidarsi dello stemma del Signore del Mattino su quella piccolo tempietto di campagna, l'ha spinto a muovere passi sicuri attraverso creature del male, ha guidato il suo ardire a invocare il nome del suo Signore per avere ospitalità. E questa fede lo ha ricompensato. Ora potrà riposare e riprendere le forze per venirne a capo di questo garbuglio e recuperare anche Kuzja e Marha, spersi chissà dove.

Ormai il sole sta sparendo e gli ultimi deboli raggi di luce abbandonano questa terra tormentata, e Andrej, poco prima del buio si avvicina al grande rosone del fondo del tempio per pregare.


Signore del Mattino, veglia su di noi in questa notte di tenebra.
Tieni lontano le insidie del male, iI Tuoi angeli ci custodiscano nella pace,
e la Tua luminosa benedizione rimanga sempre con noi in questa notte oscura.
Io ti invoco Mio Signore per avere il Tuo aiuto, una guida in questa notte e le prossime a venire.

Sono sperso Mio Signore, ho poca memoria di me, di chi sono e di come sono arrivato qui; so solo di essere un Tuo fedele e devoto servitore.
Questa è una delle poche cose che non mi sono state portate via da chi ha voluto rendermi suo schiavo. Signore del Mattino, dolce Alba della notte, aiuta questo Tuo servitore a ritrovare la via, a ricordare e a poter aiutare queste anime che hai messo accanto a lui. Alcuni di loro non hanno fede in Te, ma sento dal loro dire e dalle loro azioni che sono anch'essi uomini di fede. E questo mi preoccupa, non perchè tema di loro o per loro, ma perchè chi ci ha catturati ha scelto tante fedi diverse. Tante capacità diverse. Chissà quale diabolico proposito si è compiuto con il nostro inconsapevole aiuto. E, a guardare bene anche Martha e Bogdan, quelli che dalla fede mi sembrano più lontani, la situazione peggiora, poichè sono abili e agili, vere possibili spiee potenziali.

Signore del Mattino, proteggimi questa notte e dammi la forza per ritrovare i ricordi felici della mia vita e la via della Tua Potenza poichè quel che ricordo ora, quello che emerge nella mia mente come navi nella nebbia di un mare senza la Tua Luce, sono solo dolore e paura.
E la Luce del Mattino dissiperà le tenebre.

 
Proprio al disperdersi dell'ultime parole cala, all'esterno del Tempio, il buio totale e con esso quel silezio che ben presto si trasformerà in terrore puro.
Finalmente Andrej è riuscito a pregare, a trovare la calma e la forza per invocare la sua fortezza, ed ora un senso di pace e calda tranquillità lo avvolgono.

Se non fosse per quel gargoyle, cosi simile a quello che ha strappato via la sua famiglia, che scava nella profondità del anima di Andrej...


Invocazione al Signore del Mattino 
Invocazione: Anche la notte più oscura ha la sua Alba.
Risposta: E la Luce del Mattino dissiperà le tenebre. 

Preghiera al Signore del Mattino 

Signore del Mattino, nel silenzio di questo giorno che nasce, vengo a chiederti pace, sapienza e forza La pace per guidare il popolo nella Luce della speranza di un mattino senza nubi. La sapienza per riconoscere le insidie della mondo delle tenebre anche nella piena Luce del giorno. La forza per proteggere i tuoi figli e scacciare la morte e la tenebra che li angosciano. Rivestimi della tua Luce, Signore del Mattino, fa' che durante questo giorno, io rifletta Te. E la Luce del Mattino dissiperà le tenebre.