martedì 15 luglio 2014

Il Collegio





Se solo riuscisse a ricordare qualche particolare in più...

La villa era enorme, immersa nella vegetazione, raggiungibile da un unico sentiero che si perdeva nel fitto del bosco.
Era cinta da una possente inferiata, saldamente ancorata a pilastri di pietra sulla cui cima torreggiavano minacciose statue alate, demoni feroci e bestie fameliche che avevano il preciso scopo di tenere lontani gli sconosciuti, di scoraggiare i ladri e l'effetto collaterale di terrorizzare i bambini che vivevano all'interno dell'edificio.
Tutti loro erano lì con uno scopo, avevano qualcosa che li accomunava ma Martha non riusciva a ricordare cosa.
L'interno della villa era cupo come l'esterno, nei mesi invernali le ampie sale erano ghiacciate, le uniche zone riscaldate erano quelle in cui gli aguzzini volevano che i ragazzi si raggruppassero.
Loro li chiamano gli aguzzini, in realtà erano servitori, cameriere e maggiordomi che eseguivano gli ordini della governante e degli insegnanti.
Gli insegnanti erano le vere autorità all'interno della villa.
Gli ospiti, giovani prigionieri di quella immensa magione, venivano sottoposti a lezioni di storia, filosofia, scienza e musica, ma Martha sentiva di aver appreso anche molto altro in quelle sale.

Lei la ricordava come una tetra prigione, ma possibile che si trattasse di un collegio? Perché si trovava lì? Da quanto tempo?

Era autunno, e proprio come ora la pioggia scrosciava fuori dalla finestra, il vento scuoteva le cime degli alberi che fitte nascondevano ogni orizzonte. Le nubi plumbee celavano la pallida luce del sole trasformando il giorno in una grigia penombra.
Il maggiordomo bussò alla porta della sua stanza, due colpi secchi, cinque secondi di attesa e poi entrò. Le porte dei dormitori non avevano chiavi perché l'intimità e la segretezza dei giovani ospiti erano severamente proibite e le pene per le trasgressioni erano molto severe.
Martha sedeva alla scrivania, il libro aperto e qualche cianfrusaglia sparsa qua e là, gli occhi fissi oltre i vetri sferzati dalla pioggia e dal vento, aveva già visto la carrozza, sapeva cosa era venuto a dirle.

"Signorina Martha, Lord Buchvold è qui, è venuto a trovarla."

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