martedì 19 agosto 2014

L'Imboscata





Non era tanto per ciò che era successo. Aveva imparato fin troppo bene a conoscere il modo di agire deciso della madre, non era una persona che affidasse le proprie azioni al caso. Era piuttosto per ciò che lui stesso aveva provato. Avrebbe dovuto seguire le istruzioni, collaborare con la Thaani, controllare che tutto andasse per il meglio, infine non si sarebbe nemmeno dovuto esporre arrivando così vicino al cavaliere, eppure aveva reagito diversamente, aveva avuto pietà per quegli uomini aggrediti così selvaggiamente, aveva persino provato a farne fuggire uno cercando di ferire il suo cavallo con un debole utilizzo della Trama, seppur fallendo, andando contro ogni strategia di combattimento e di sopravvivenza.
La madre aveva ordinato quell'inatteso - a sua detta- massacro per proteggere i 3 sconosciuti, giustificandosi per il fatto che doveva essere soltanto uno il corriere, ma era davvero così importante il numero? Non era piuttosto l'azione, il simbolo, il gesto, ciò che più importava e contava davvero? Era fin troppo chiaro alla sua brillante mente che non fosse affatto la prima volta che la madre si metteva contro l'autorità in quel modo, anzi quest'episodio forse poteva davvero collocare la madre e il Guardiavia in una Fazione segreta opposta ai Von Zarovich o qualcosa del genere, ma c'era comunque bisogno di più prove prima di arrivare a conclusioni affrettate, questo lo sapeva bene. Ma quelle 3 persone erano costate delle vite, quindi dovevano giocare a loro modo un ruolo più o meno importante in tutta questa storia, sia che ne fossero consapevoli o meno, e lui ormai non era più un ragazzino, questa volta sarebbe andato più in fondo, avrebbe cercato di scoprire qualcosa in più. Questo evento aveva sancito una volta per tutte il suo allontanamento dall'ombra della madre, e in qualche modo lui sapeva che anche lei ne era già consapevole, anzi, in qualche modo era certo che fosse stata proprio a lei scegliere di proposito quell'occasione. Lavinia non lasciava mai niente al caso.

(scritto da George)

mercoledì 13 agosto 2014

LAVINIA LA CIECA





Quello di Lavinia la Cieca è un nome noto in gran parte della Barovia settentrionale.
Lavinia risiede nel Vicolo delle Antichità di Vallaki, è proprietaria di una piccola bottega di articoli esoterici in cui un tempo esercitava anche un'altra professione, quella della Veggente.
Nata da padre vistani e madre baroviana, in Lavinia scorre il sangue del clan Zarovan da cui fu allevata nel campo permanente nei pressi del Villaggio di Barovia. Crebbe condividendo con loro usi, costumi e conoscenze e finì per sposarsi con uno di loro.
Di ciò che avvenne in seguito lei preferisce non parlare, ma sembra che dopo aver partorito molto giovane il suo primo figlio venne allontanata dal clan e abbadonata dal marito e dopo aver viaggiato a lungo senza meta trovò infine rifugio nei pressi di Vallaki, dove iniziò ad esercitare la sua arte di Veggente e si guadagnò una certa fama tra gli arcanisti e studiosi dell'occulto.
Quello di Lavinia la Veggente divenne un nome importante a Vallaki, conosciuto quasi al pari di quello del Toret e del Borgomastro, e sebbene il primo rifiutasse di avere a che fare con lei, non è segreto che Nicolai Ionelus abbia più volte nel corso degli anni cercato il suo consiglio.
Lavinia crebbe suo figlio lontano da suo padre e non ebbe più nulla a che fare con lui e con il resto del clan, si sparsero voci che il ragazzo condividesse con la madre il talento per l'occultismo e la capacità di vedere oltre lo spazio ed il tempo, ma avvenne un fatto che mutò radicalmente lo stato delle cose.
Tra coloro che si recavano nella bottega di Lavinia in cerca di consiglio non era raro incontrare facoltosi boiari o ricchi rampolli di nobili casate in decadenza in cerca di un consiglio per incrementare il proprio potere. Tra questi giunse Svetlana Ivilskova, baronessa e proprietaria terriera che aveva visto nel corso degli ultimi anni dimezzarsi il proprio patrimonio sotto le continue vessazioni dei Von Zarovich e loro boiari. Quello che Lavinia e la Baronessa si dissero rimane un mistero, ma secondo alcuni la conversazione fu molto animata.
Alcuni giorni dopo gli Ivilskovas capitolarono. Un importante investimento con la famiglia Boritsi del Borca si rivelò una truffa, un incendio devastò gran parte delle piantagioni di loro proprietà ed un gran numero di servitori si ribellò saccheggiando e distruggendo le loro proprietà ed abitazioni. Svetlana Ivilskova venne trovata morta, impiccata al maestoso lampadario dell'atrio della sua magione a Vallaki, che da allora venne abbandonata e cadde in rovina.
In molti iniziarono a sussurrare che la responsabilità di tutto fosse della mezzovistani e di una potente maledizione da lei scagliata contro la nobildonna, altri sostennero al contrario che fu proprio la baronessa a maledire la veggente in punto di morte incolpandola del crudele destino della sua casata. Fatto sta che la gente iniziò a temere Lavinia e la presunta influenza che era in grado di esercitare sulle sue visioni.

Lavinia non confermò, né ritirò le accuse. Si ritirò nella sua bottega, rifiutando coloro interessati alle sue divinazioni dicendo di aver perso il dono arcano della vista sul tempo e sullo spazio. Limitandosi al commercio dei pochi e rari articoli in suo possesso vive da allora isolata dal resto della comunità che un tempo la credeva una sorta di oracolo e viene oggi ricordata come Lavinia la Cieca.
Lavinia rimane una personalità di spicco a Vallaki, temuta per aver rovinato una famiglia un tempo nobile e potente e rimpianta per i suoi immensi poteri divinatori misteriosamente svaniti, nella sua bottega senza insegna è possibile trovare reagenti rari e costosi, alcuni antichi tomi arcani e qualche oggetto misterioso dall'utilizzo sconosciuto.
Gli unici a farle visita sono viaggiatori e curiosi, il resto dei baroviani di Vallaki non ha ormai nulla da voler condividere con lei.

venerdì 1 agosto 2014

VALLAKI





Annidata all'estremità occidentale del Passo di Svalich, Vallaki è un crocevia di scambio per l'intero Nucleo meridionale. Un tempo il borgo era un gettonato luogo di vacanze sul lago per le antiche famiglie nobili, ma da allora è divenuto uno dei cuori pulsanti dell'economia di Barovia.
La valle circostante è disseminata dei vigneti e distillerie più prestigiose del reame. Vallaki è abitata da un gran numero di pescatori, che salpano contro ogni intemperia per strappare al lago Zarovich il suo ricco bottino di pesci d'acqua dolce. Considerando la natura superstiziosa della maggior parte dei baroviani, i pescatori del borgo conoscono innumerevoli leggende di orrori nascosti nelle profondità del lago Zarovich, dalle streghe cannibali a seducenti spiritelli e perfino piovre giganti.
Anche se le sue stradine e vicoli appaiono piuttosto modesti e anonimi, Vallaki ha la sinistra reputazione di nascondere numerosi segreti arcani.
Tra le rumorose botteghe dei fabbri ed il mercato del pesce vi sono piccoli negozietti antiquari e di libri che trattano merci esoteriche ed articoli per medium e studiosi dell'occulto.
Nel cimitero monumentale della città si erge il Mausoleo dei Von Zarovich e le cripta di moltissime famiglie nobili del passato e del presente del dominio.
Numerosi saggi a Vallaki studiano meticolosamente le stelle ed i corpi celesti nel cielo della sera e girano voci di bizzarri culti astrologici nel borgo. I cittadini più conservativi criticano questa attività occulta e la associano al credo pagano degli antichi Terg, i cui demoni servitori si dice vaghino ancora per le strade del borgo durante la notte.
Vallaki è divisa nel prosperoso Borgo Alto e lo squallore del Borgo Inferiore. Il primo circonda una antica cittadella costruita dai Terg nel loro stile distintivo, con cupole e spirali, archi circolari e strette arcate con colonne sottili.
Il borgomastro, Nicolai Ionelus, è un uomo anziano che ormai ha superato i 70 anni divenendo particolarmente cocciuto e paranoico. Vive nella Cittadella con la sua famiglia. Ha fatto sua la fortezza senza nome, ospitando tutta la sua famiglia estesa insieme alla guarnigione del borgo nelle sue ampie sale. Tra tutti i boiari, Ionelus, è considerato uno dei più riguardevoli borgomastri. Anche se testardo e calcolatore, è un uomo d'onore ed è noto per fare spesso uso dei servizi di avventurieri mercenari per un numero svariato di incarichi.
Senza dubbio la sistemazione più confortevole del luogo, e a detta di molti anche dell'intera Barovia, è la Locanda delle Acque Azzurre, provvista di camere e cibo di ottima qualità.
Fu originariamente costruita come sala di caccia dei Velikovnas nel terzo secolo. Anche se i prezzi sono piuttosto salati, tra i servizi disponibili ci sono stanze per incontri privati, una veranda con vista sul lago Zarovich ed il monte Baratak e servizio in camera con la migliore tsuika della distilleria Romulich.

Nel Borgo Alto, oltre l'imponente Cittadella e la Fortezza Senza Nome, hanno sede anche la Chiesa di Ezra nel cui Sanitarium si prestano cure alle personalità più abbienti, la somma autorità è il Toret Costinus che ha ereditato la delicata guida del tempio dal suo predecessore arso vivo dai Gargoyle d'Ebano, ed un distaccamento amministrativo del Vardo Rosso, i cui magazzini sono situati presso i moli privati poco distanti. La Locanda delle Acque Azzurre si trova al termine di questi moli, offrendo una splendida visuale di tutto il lago Zarovich, da lì, risalendo lungo la Via degli Artigiani si può, attraversando uno stretto arco e scendendo qualche scalino, arrivare al Vicolo delle Antichità, luogo tanto caratteristico quanto ricco di personaggi misteriosi.
Tra le botteghe è rinomata quella senza insegna di Lavinia la Cieca, una mezzovistani residente a Vallaki da tempi immemori con la fama di Veggente. Sebbene abbia in città molti detrattori e alcuni la ritengano una ciarlatana, secondo altri è l'anonima bottega di Lavinia in cui è possibile reperire gli ingredienti più rari e raffinati per alchimisti e magicanti e si dice che lo stesso Borgomastro Ionelus abbia diverse volte beneficiato delle sue doti divinatorie per dipanare i misteri accorsi nella sua città nei lunghi anni del suo mandato.

Il Vicolo delle Antichità è anche una via di passaggio piuttosto diretta per il Borgo Inferiore, essendo facilmente accessibile dal mercato del pesce, sicuramente il più grande ed affollato dell'intera Barovia. Da qui la parte meno ricca e più malfamata del borgo si estende lungo tutto il porto vecchio con le barche dei pescatori ed i magazzini carichi di merci di ogni tipo.
La Locanda del Mostro del Lago è un grosso casermone aperto giorno e notte e sempre affollato, pieno di stanze comuni per quelli che, una volta sforato il tramonto a causa della sbronza, non si arrischiano ad avventurarsi verso casa attraverso la densa foschia che si alza dal lago al calar delle tenebre.

Superato il porto il Borgo Inferiore prosegue tra le abitazioni fino ad arrivare al colle su cui sorge il cimitero cittadino. Cinto da mura atte a tener lontani i saccheggiatori di tombe e molto più spesso a rinchiudere i morti irrequieti, il Cimitero Monumentale di Vallaki esercita un fascino antico e terribile sugli abitanti del borgo. Tutte le famiglie che nella storia di Barovia hanno mai contato qualcosa possiedono almeno una cripta in questo luogo e questo include anche i Von Zarovich il cui Mausoleo è esattamente sulla sommità dell'altura. La costruzione che però genera il maggior numero di voci e leggende è la famigerata Cripta di Quinn Roche, che si narra celi nelle sue profondità un vero e proprio dedalo di stanze e corridoi e custodisca centinaia di armi e armature antiche e incantate, senza considerare la miriade di trappole letali e, come in molti sussurrano, i resti non-morti del loro antico proprietario, un invito tanto allettante quanto letale per molti folli baroviani e avventurieri di altre terre.

Infine va fatta menzione del Lungolago meridionale, zona ricca e amena. Lungo la Vecchia Svalich sorgono innumerevoli ville sulle terre di proprietà delle famiglie nobili: Ivilskovas, Katskys, Petrovnas, Romuliches, Buchvolds, Trikskys, Velikovnas, Wachters e altre il cui nome oggi non è tra i più noti e le cui proprietà sono ormai fatiscenti e abbandonate. Ogni residenza è spesso circondata da vigneti di proprietà, con le relative distillerie e diverse altre colture, rendendo il Lungolago la più estesa delle aree di nota del Borgo ma anche la meno popolata.

Alle opposte estremità della zona del Lungolago sorgono altre due importanti strutture. Appena al di fuori del Borgo Inferiore trova sede quello che viene definito il Sanitarium dei derelitti, ovvero l'Ospizio di Hala, luogo in cui gli adepti, i cerusici ed altri volontari offrono ospitalità ai viandanti senza denaro per alloggiare nelle locande del borgo e prestano cura ai malati più indigenti. Il luogo ha sempre destato sospetti tra la popolazione e tra le autorità perché nessuno si aspetta che qualcuno offra un servizio del genere in cambio di sole poche donazioni volontarie, ma l'utilità del loro operato ed il carico di lavoro tolto al Sanitarium di Ezra, oltre alla comoda scrematura sociale che ne deriva, hanno sempre fatto chiudere un occhio su ciò che avviene all'interno del complesso.
Il Culto del Signore del Mattino trova invece la sua sede nel Tempio dello Specchio dell'Alba, situato circa a metà della zona del Lungolago, su un piccolo istmo che fa si che la struttura in pietra sia completamente circondata dalle acque su cui al mattino riverbera tra la foschia la pallida luce del sole. La struttura è meta di frequenti pellegrinaggi da parte dei fedeli, di numero sempre crescente soprattutto tra la popolazione del Borgo Inferiore, che nei giorni delle celebrazioni effettuano lunghe processioni sotto gli occhi delle famiglie più nobili, conservative ed atee, che dalle loro magioni ascoltano i loro canti accompagnandoli spesso con gesti apotropaici.

AGGIORNAMENTO (Giorno 7)
- La tragedia avvenuta alla periferia di Vallaki ha coinvolto la famiglia Grau ed è stata presto accantonata dalle autorità. Una donna è stata uccisa e una giovane ragazza risulta dispersa, secondo le indiscrezioni una finestra al primo piano, non chiusa bene durante la notte, è stata forzata ed una creatura della notte s'è introdotta all'interno perpetrando lo scempio. Il Borgomastro Ionelus, visti i tempi difficili e la completa dedizione delle proprie truppe alle priorità del Conte, ha interrotto le ricerche ma dicendosi molto dispiaciuto ha anche promesso una ricompensa a chi dovesse riuscire a ritrovare la ragazza, o nel peggiore dei casi le sue spoglie, e riportargli indietro la testa del mostro assassino.
- Il Tempio dello Specchio dell'Alba, uno dei luoghi di culto del Signore del Mattino più influenti di Barovia, sembra essere recentemente retto da semplici accoliti. Non è un mistero che molti chierici o combattenti devoti siano spesso in viaggio in aiuto di chi cerca riparo dai pericoli della notte, ma dopo numerose intrusioni e pressioni da parte della milizia del Conte molti chierici sono stati portati nella Cittadella del Borgomastro per essere interrogati, ed alcuni altri, tra cui coloro in carica, Yakov Costeanu e Monach Kirikov, sono invece impegnati in una cerca lontani da Vallaki. Si attende il loro ritorno, perché nel frattempo il tempio è sprovvisto di un monach che celebri le funzioni religiose ed i fedeli iniziano a bisbigliare.
- La carovana Zarovan accampata appena fuori dal borgo si prepara a ripartire. Alcuni vardo sono stati già pronti ed in attesa che il tempo sia più clemente e le vie meno fangose. La popolazione del borgo inferiore sembra molto sollevata dall'evento, come se le ronde diurne della milizia e la minaccia delle creature della notte non fossero sufficienti ad accrescere ogni loro timore.
- Visto il pressante impegno della guarnigione del borgomastro per assolvere ai misteriori incarichi del Conte, la bacheca cittadina pullula di richieste di aiuto e offerte di lavoro, retribuite o meno. Chi non sa scrivere invece si rivolge ai locandieri, sperando possano far girare la voce e spargere il loro appello. Purtroppo sembrano essere veramente in pochi coloro intenzionati a dare una mano se in palio non viene messo oro sonante. Le bacheche cittadine sono consultabili all'esterno della Cittadella, delle sedi dei principali culti e fuori dalle locande più rinomate.

AGGIORNAMENTO (Giorno 13)
- Diventa ufficiale la notizia che il borgomastro Nicolai Ionelus è gravemente malato e fatichi a trovare la via della guarigione nonostante la vicinanza costante del Bastione della Chiesa di Ezra. Secondo molti il Conte non tarderà a mandare un suo uomo fidato che governi in sua vece, fino alla sua guarigione o permanente sostituzione.
- Le sparizioni dei pescatori nel lago arrivano a quota 8 dall'inizio dell'anno. Sempre più imbarcazioni sono costrette a spingersi verso il centro del lago in cerca di zone più ricche di pesce ma la nebbia e le correnti si rivelano fatali. Non sono in pochi a mormorare dell'esistenza di un Mostro, secondo altri sono invece gli spiriti degli antichi Terg ad infestare le acque del lago Zarovich.
- Un gruppo di avventurieri è riuscito a portare a termine un'incursione nella famigerata Cripta di Quinn Roche, incaricati ed equipaggiati da uno dei più facoltosi mercanti della zona, Gabriel Frech, sono sopravvissuti ai pericoli del labirinto e, sebbene non abbiano potuto salvare come sperato il gruppo che li precedeva, sono riusciti a recuperare uno degli artefatti dell'Eccentrico Roche, che ora è in possesso del loro mecenate.