lunedì 26 settembre 2016

Ritorno a Caribdus




la nave salpava, la salsedine si alzava
mentre il sole all'orizzonte sorgeva
Nella baia intanto scorreva a fiotti 
il putrido Grog dalle botti

Il fato avverso 
il vento di traverso
l'amore la musica e le puttane 
possono risanare ferite ormai lontane

Non c'e' donna che possa star tranquilla
se Yanez l'ispanico nel porto sguscia come anguilla
Il burbero capitan Black Sam la via ci mostra
Non v'e' angolo di terrà che non possa essere nostra
Fiero sul castello di poppa al timone 
c'e' J.J. che aspetta il suo momento sornione

L'acqua costantemente sale ogni giorno
speriamo che del pesce non finirem contorno.

domenica 18 settembre 2016

Nel Mare dei Pirati

La discussione era piuttosto animata, J.J. e Poh erano gli unici ancora svegli sul ponte della Enfanta mentre le acque quiete del Mare dei Pirati cullavano il sonno del resto della ciurma durante la notte:
"Sono più che convinto che il nome corretto sia Ranos" asserì fermamente il giovane ispanico "No! No! Lanos è nome velo!" replicò il rozzo marinaio orientale. "Dite tutti così, il posto l'avete colonizzato voi, ma non fa testo! Voi cinesi le R non sapete pronunciarle! Chi ti dice che non fosse Ranos in origine?" Poh scosse la testa rassegnato "Io va a dolmile. Tu convinto, tu contento. Flega niente."
J.J. lo salutò con un cenno e si mise ad osservare fuori dal parapetto, il tenue bagliore che proveniva da oltre l'orizzonte indicava che il loro viaggio era giunto al termine, l'indomani sarebbero finalmente approdati alla Baia del Brigantaggio: "Sono sicuro che si dica Ranos..."

Sebbene il siparietto l'avesse distratto il giovane marinaio non poteva ignorare la gamba fasciata che ancora gli doleva e la bizzarra avventura vissuta solamente poche ore prima.
Si voltò ad osservare il punto in cui il fantasma del Capitano Iago Alfonso De Toledo era svanito nel nulla e si chiese se la faccenda avesse realmente avuto un lieto fine.
Decine di leghe sotto la Enfanta il relitto del Principe Nero custodiva ancora gli scheletri degli schiavi trasportati, condannati dalle catene che li legavano l'un l'altro e alla nave, insieme a loro i cadaveri dannati dei marinai spagnoli avevano custodito per anni il gioiello che legava, in una eterna maledizione, lo spirito del loro malvagio capitano ai mari in cui era annegato.
J.J. e Yanez si erano immersi, avevano recuperato l'oggetto affrontando squali mangia-uomini e sfuggendo alla ciurma dannata e avevano infine deciso di permettere allo spirito di essere libero, perdonando lo sterminio dei poveretti in cattività.
All'altro capo del ponte, a prua, Equias riposava. Lo scurriliano aveva partecipato all'immersione e rischiato la sua stessa vita al fianco dei due spagnoli, probabilmente in due non ce l'avrebbero fatta.
Quando BlackSam li ritirò su erano tutti e tre feriti, J.J. alla gamba, per via del morso di squalo che faceva ancora un accidenti di male, Yanez al braccio ed Equias ad un paio delle sue misteriose appendici...

Le condizioni del Capitano BlackSam Morgan non erano ancora rassicuranti. Il proiettile beccatosi nell'entroterra di Lanos l'aveva quasi sventrato ed il lungo viaggio in mare non facilitava la sua guarigione.
Per questo motivo la Enfanta era stata affidata per la prima volta alla guida del giovane J.J. temporaneamente promosso a Nostromo.
Negli undici giorni di viaggio da Cuwajo alla Baia la Enfanta era stata docile come una puledra, il ragazzo aveva saputo cavalcare i venti e le correnti come un vero capitano e leggeva con soddisfazione l'approvazione negli occhi dei suoi compagni.
Aveva sempre avuto l'esempio del Capitano Do Santos, l'uomo che considerava un padre ed il migliore capitano di tutto il Dominio Spagnolo, ma probabilmente gran parte delle sue attuali conoscenze e capacità in fatto di navigazione le aveva carpite dal burbero Samuel Morgan, che aveva sempre capitanato con capacità e perizia la loro agile monoalbero negli ultimi anni.

J.J. era molto legato ai suoi vecchi compagni anche se non sopportava quando BlackSam sminuiva Do Santos e quando Yanez lo trattava come uno sbarbatello. Loro erano la sua famiglia, come lo era stato Ottamedì. Che riposi in pace.
L'ultimo aggiunto alla loro ciurma era invece il bizzarro Equias, appartenente ad una razza di giganteschi crostacei intelligenti chiamati scurriliani. Aveva l'aria di essere un po' svampito ma anche di averne viste parecchie in vita sua.
Nonostante gli altri non gli avessero dato molto peso, J.J. aveva ascoltato con molta attenzione la storia riguardo il sortilegio delle Streghe, il pericolo dell'innalzamento del livello delle acque e la leggenda della Arcimaga Tressa la Rossa che viveva isolata in una sperduta isola a sud di Torath Ka.
Alla Baia del Brigantaggio si sarebbero finalmente liberati dal loro carico illegale di oppio, avrebbero lasciato al loro Super, Yanez, tutte le faccende burocratiche e BlackSam avrebbe sicuramente cercato qualche occasione per darsi nuovamente alla pirateria, gli mancavano così tanto i tempi trascorsi sulla Endevour al fianco di Mudface Molly, ma forse, nel frattempo, J.J. avrebbe potuto accompagnare Equias e capire se le sue storie avessero un fondo di verità e se anche altri fossero al corrente o preoccupati per la situazione ed intenzionati a risolverla...