mercoledì 24 luglio 2019

La vita secondo Conchobar

La vita a Beddingham scorreva veloce, freneticamente i suoi abitanti popolavano di giorno e di notte la viuzze che si districavano tra le costruzioni tipiche in pieno stile sprigan. Fu così che molti anni fa i primi omini entrati nella Casa, sicuramente Sprighi e non Boggart, che raggiunsero il primo piano, vedendo la maestosità della camera padronale decisero di stabilirsi lì gettando le fondamenta di quella che sarebbe diventata una delle più imponenti ed importanti comunità della Casa.

Gli avi degli avi degli avi, insomma i bis, bis, bis avi, o tre volte bis avi, o come era solito dire Conchobar, i suoi "tribisavi", non riuscirono a resistere all'imperioso fascino di quella città. E così ben presto si industriarono per scolpire il loro nome in quella comunità, con il loro ingegno, spiccatamente soladino, misero al suo servizio le loro arti.

L'arguzia e la sveltezza di mano contraddistinguevano la sua famiglia da generazioni, generazioni e generazioni, insomma come vi ho spiegato prima, da tribisgenerazioni, non perdete il filo del discorso diamine, che non amo spiegare due volte la stessa cosa, e soprattutto io odio chi perde il filo del discorso.

Oh...cosa dicevamo.....a si...certo...da tanto tempo che le mani e l'intelligenza dei Wonder veniva adoperata per la vie di Beddingham. Chi costruiva strani ammennicoli, che sembravano avere dubbia utilità, chi si impegnava in maestose opere ingegneristiche, chi era abile nel campo dei preziosi, chi veniva contattato per ritrovare oggetti scomparsi, chi aveva avuto tanta fortuna da diventare improvvisamente ricco, ed altre cose così...
La costante comune era appunto che i Wonder erano meravigliosamente addentro alla società, li trovavi un po’ ovunque, e ce ne erano dappertutto, non potevi startene tranquillo un attimo che...apparivano. Soprattutto nei luoghi più prestigiosi della prestigiosa tra le prestigiose, detti anche i tribisprestigiosi....va beh erano ovunque al punto che i buoni omini di Beddingham erano soliti inneggiare al loro avvistamento con un laconico "Ecchetelitiè", che divenne un po’ il mantra della famiglia.

Non sto qui a dirvi che veniva ripetuto in ogni festa di famiglia, ogni volta che due Wonder si incontravano, in ogni strada o viuzza al punto che alla fine non si riusciva nemmeno più a capire quanti Wonder ci fossero, era tutto un "Eccotelitiè" e gente che freneticamente si spicciava a far largo, ovviamente per la tribismaestosità della famiglia, piuttosto che mettere mano al portamonete, per omaggiare cotale scienza infusa. Diciamocelo, concedetemelo, la "dinastia dei Wonder" era ormai famosa, apprezzata, temuta per la sua innegabile bravura nell'usar le mani a mo’ di lavoro.
Come che vuole dire?
Mamma omina santissima, tipica espressione di Conchobar, sapevano crear dal nulla un lavoro e soprattutto una fortuna.
Non era difficile no? State più attenti però che i Wonder non sono nati per pettinar le mini bambole, ne stiamo qui per smacchiar Gechi maculati eh...

Beh Conchobar non era molto differente dai suoi tribisavi, ma ben presto, per quanto tribismaestosa fosse Beddingham, e per via di un paio di affari non proprio riusciti, ma soprattutto per via del fatto che la calca che lo cercava per ringraziarlo dei suoi prestigiosi lavori si era fatta un po’ troppo insistente e facinorosa, colse il gentil consiglio dei gendarmini che una mattina lo scortarono fuori città. Chiedendogli la cortesia di non fermarsi a salutare nessuno dei suoi tribistanti estimatori che accorrevano verso di lui, agitando mini cucchiai di cheratina, bastoni lunghi ed oggetti appuntiti in genere. Tipica usanza di Beddingham, pare..., il saluto facinoroso, al quale la famiglia Wonder era bensì avvezza ma Conchobar troppo stanco per poterlo sopportare ancora, ancora ed ancora, tribisancora in poche parole.

Dopotutto da grandi mini poteri derivano grandi mini responsabilità, e quindi a malincuore Mastro Wonder, decise di andare a portar il suo ingegno altrove, lì dove nessun soladino era mai giunto prima. Dopotutto come si può confinare l'ingegno, non sarebbe giusto se altri luoghi ed altri omini buoni non potessero apprezzare l'arte Wonder. E' dura, lo so, lo capisco, ma gli eroi non si nascondono dietro a mezzuccoli né fuggono dai perirgli, gli eroi sono eroi, e noi lo vorremmo essere, anzi tribiseroi perlappunto.

E cammina che ti cammina, che cammina, tribiscammina raggiunse il lontanissimo Sottogradino, era una cittadina ridente, organizzata e pulita, ma mancava quel tocco Wonder, quel nonsoché di puro ingegno, strade tutte uguali, utensili comuni, nessun macchinario innovativo, nessun "Eccotelotiè", ma Mastro Conchobar non si perse d'animo e tirò fuori le sue mirabolanti mercanzie. Come potevano passare inosservate?
Ed infatti da lì a poco giunse un estroso Boggart, niente popò di meno che lo stimato e rinomato, Professor Tyrol Chesterfire, mente indubbiamente tribisfenomenale che riuscì ben presto a capire quanto rari e preziose fossero le mercanzie di Mastro Wonder. In men che non si dica due antichi manufatti, di indubbia utilità e rarità erano stati venduti. Ad un prezzo più che congruo per la conoscenza che imprigionavano al loro interno, un prezzo esiguo comparato con la loro enorme utilità. Ma quello che poi cambiò effettivamente la vita dell'ingegnoso soladino fu la stramba richiesta di trovare un libro assai raro quanto, probabilmente inesistente, che il Professor Chesterfire fece a Conchobar, pagandolo in anticipo. Ed ancor più strano fu il fatto che questo fantomatico e rarissimo libro, fu recapitato a Mastro Wonder il giorno dopo l'incontro con il professore, e che gli venisse anche indicato dove andare a consegnarlo.
Ma fedele alla sua parola data e poiché Sottogradino era alquanto noiosa al giovane soladino non rimase che avventurarsi, insieme ad una insolita compagna di viaggio, con cui condivideva la ricerca del Professore. Tale Arianne, fatina che si dilettava in duelli originaria di La Ruelle. Tipa veramente insolita, aggraziata e dolcemente premurosa da un lato, ma feroce e spietata spadaccina dall'altro, al punto che Mastro Conchobar rimase affascinato dalla bipolarità tipica di soggetti come lei, almeno da quanto rammentava dalle sue letture in campo medico.

Decise quindi di studiare da vicino tale fenomeno, perché non riusciva a concepire come una perfetta massaia, tutta lavoretti di casa, cucina da leccarsi le antennine e bucato tribisesageratamente profumato, potesse essere la controparte ad una abile spadaccina che sembrava saper ricamare con la sua lancetta d'orologio come con un piccolo ago faceva su un calzino. Arianne la rammendatrice, pensò di chiamarla, ma non ebbe il coraggio di dirglielo, si sa le donne son sempre suscettibili a certi concetti, sia mai che pensasse che fosse un soladino retrogrado inneggiante al motto "omina schiava zitta e lava" o concetti simili...
Omina santissima SIAAAA MAIIII eh ancora sentiva risuonare i famosi "paccheri Wonder" dati con tribisprecisione dalle soladine, che con precisione chirurgica lanciavano le ciabattine inesorabilmente contro il testone dei maschi di famiglia.
No no questa cosa sarebbe rimasta tribissegreta, Sprigo si, ma mica scemo.


Dal diario di Mastro Conchobar

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