mercoledì 24 luglio 2019

Capitolo 1.1 - Il Ragno Meccanico

Glassburg, Ottobre VI A.C. (97 s.P.)

Mon cher frère,
ti sto scrivendo da un delizioso appartamentino di Teller, nel livello più alto della Città Vetrata, da qui la vista sulla Sala da Pranzo è magnifica e, nonostante La Ruelle sia così distante, quando cala la sera si vedono le luci della soglia e mi sembra tra queste di riconoscere quella di casa nostra. Anche Astraviya da qui offre uno spettacolo incredibile all'alba e al tramonto.
Vorrei raccontarti cosa sto facendo e come sono finita quassù, sai che esiste una clinica di Fabergè anche a Glassburg? Non saremo obbligati a tornare a Nerolucido quando avremo raccolto i soldi necessari, possono aiutarti anche da qui! 

Ormai è passato quasi un mese da quando ci siamo salutati per la seconda volta, la mia è stata solo una visita di passaggio perché eravamo sulle tracce di quel bizzarro boggart, lo ricordi? Il Professor Tyrol Chesterfire che conobbi a Sottogradino.
Beh... sono successe alcune cose davvero assurde da quando mi sono messa sulle sue tracce!

Avrai trovato il crì che ti ho lasciato nella scarpa sul muro, era per le emergenze, parte di un anticipo per l'incarico che mi ha assegnato un tale Armand Le Jaque, di Mont Guignol, collega del professore. Mi ha chiesto di ritrovare il suo caro amico, atteso da settimane e mai giunto. Allora mi sono messa in viaggio da Sottogradino insieme a quel soladino che ti ho presentato, ricordi Mastro Conchobar? Ci siamo conosciuti lì, a La Posada di Dona Miranda e abbiamo viaggiato assieme fin quassù, seguendo le tracce di Chesterfire che, purtroppo non abbiamo ancora rintracciato.

A Sottogradino abbiamo parlato con gente per bene, come Ser Algibert Vanderhause del Club di Caccia locale e altri tipi meno raccomandabili, come Goldfinger, un droghiere boggart di nome Leopold Grislow che gestisce traffici poco chiari. Da loro abbiamo scoperto che il Professor Chesterfire aveva assoldato una guardia del corpo, tale Frederick Legeirs e si era diretto verso il Reame, dove aveva avuto problemi con il visto alla dogana ed era stato quindi costretto a cercare una via d'ingresso dalle intercapedini, sai quelle che si dice siano usate dai contrabbandieri che sbucano vicino alla Culla di Cera?
E così quando abbiamo lasciato La Ruelle siamo andati verso gli allevamenti di bombi, per vedere se qualcuno avesse per caso incrociato e riconosciuto il professore, scoprendo però qualcosa che forse è arrivata in qualche modo anche da voi.

Molti allevatori e fattori avevano dovuto abbandonare i loro terreni e dimore a causa di una recente invasione di vespe, dovuta, a quanto raccontavano persino i gendarmi di pattuglia, alla comparsa di un ragno enorme, gigantesco, rimasto incastrato in una crepa sul muro proprio ai margini dei territori delle api. Praticamente il ragno aveva spaventato i calabroni, che si erano spostati scacciando le vespe, che erano infine migrate fuori dalla riserva causando un gran macello.
Alcuni cacciatori si stavano così organizzando per abbattere questo ragno, ma non erano gli unici interessati...

Caro Hectòr, non voglio farti preoccupare, ma dopo aver lasciato La Ruelle il nostro viaggio è stato molto più pericoloso di quanto avrei mai immaginato, niente a che vedere con le quattro blatte che abbiamo cucinato assieme (le Cafard Royale della cena di Mabon era buonissimo!), siamo stati assaliti di notte da un gruppo di briganti e per la prima volta ho sfoderato la lancetta del Maestro Coriolo per difendere la mia vita, non solo per onore o qualche trofeo... e purtroppo devo ammettere di non essere stata all'altezza.
Tu mi hai vista allenare giorno e notte e sai che non demordo, lo sanno tutti, glielo sento sussurrare durante le gare, non mi arrendo perché ho uno scopo, e tu sai bene quale sia. Eppure levar la lama contro un altro omino che vuole ucciderti, o combatte per la sua vita, non è la stessa cosa.
Quando ci sono saltati addosso ho evitato facilmente una prevedibile cucchiaiata e ho risposto come mi è stato insegnato, senza trattenermi come in una gara, ed il sangue è zampillato: sangue dorato di fata, denso e copioso... e lì ho avuto un blocco, ero impietrita e forse non sarei più nemmeno riuscita a difendermi se non fosse stato per i miei compagni di viaggio: stavo veramente per uccidere qualcuno?
Conchobar è un soladino dalle mille risorse, un combattente addestrato e feroce... che si fa passare per commerciante ed inventore; credimi, in combattimento è una furia... non è alle prime armi come me.
L'altro era un enorme cacciatore boggart, sarà stato alto almeno due minimetri, tutto muscoli e... poco cervello, si chiama Mac John o qualcosa del genere, parlava male persino il domestico, si è fatto assoldare per una miseria, però è stato onestissimo ed ha svolto il suo lavoro di guida in maniera impeccabile, proteggendoci e combattendo valorosamente al nostro fianco.
Hanno pensato loro due ai briganti, mentre io ero lì imbambolata... mi sono sentita veramente stupida ed inadeguata e ho continuato a pensarci anche per tutto il giorno dopo!

Insomma, le Brute che mi aveva aggredita lo abbiamo preso vivo, altri due son scappati e Mac voleva farlo fuori ma li ho convinti a patteggiare la sua liberazione. Sono stata un po' subdola forse, ma alla fine è convenuto a tutti, il brigante ha firmato un accordo in base al quale non ci avrebbe più infastidito e avrebbe tenuto i suoi compari alla larga da noi ed i nostri beni e ci ha fornito anche altre informazioni sul ragno gigantesco ed il suo capobanda, tale Leòn Le Roi, che era anch'egli sulle tracce del Professor Chesterfire. In cambio l'abbiamo lasciato andare ed il giorno dopo ci siamo spinti nella riserva di caccia in cerca di questo Le Roi e della sua banda.

Non so che storie arriveranno su questa faccenda fino a La Ruelle, ma quella che ti scriverò di seguito è la versione reale e completa di ciò che è accaduto nella Culla di Cera questo settembre.
La riserva è un posto molto più pericoloso di quel che noi sappiamo, il miele in alcuni punti rallenta il cammino al punto di rischiare di tenerti intrappolato e oltre alle vespe e calabroni ci sono altri predatori in agguato: noi ci siamo imbattuti in un topo domestico!
Avevo ancora la testa al giorno prima e la carica della bestia mi ha sorpresa, ancora una volta, per fortuna, Mac e Conchobar si sono fatti avanti e ce la siamo cavata con pochi graffi, mi sono ripromessa di non farmi mai più cogliere impreparata e da una parte il trovarmi di nuovo di fronte ad una bestia del genere mi spaventa, dall'altra invece sono talmente insoddisfatta dalla mia reazione che non vedo l'ora di potermi rifare ed essere io a difendere i miei compagni!
Non preoccuparti, non andrò a cercar rogne, ma la prossima volta non mi farò trovare impreparata!

Dopo lo spiacevole incontro col grosso topo ci siamo spinti sempre più in profondità verso la parete. I miei compagni erano ricoperti di miele dalla testa ai piedi ed hanno attirato l'attenzione di un paio di vespe. Seminarle è stata dura e non ci siamo resi conto di esserci avvicinati più del previsto alla crepa del ragno: ce lo siamo trovati davanti all'improvviso, ancora più grande di quanto immaginassi, per fortuna incastrato come si diceva in giro... ma qui viene il colpo di scena!
Dalla testolina del ragno spuntavano un clavischetto e diversi moschetti ed una voce ci ammoniva di tener le mani bene in vista. Capisci? Era finto!
Costruito con legno e funghi, ricoperto di muschio e mosso da complicati ingranaggi, il ragno meccanico serviva per allontanare vespe e calabroni e liberare la zona per raccogliere il miele in sicurezza. Annunciandoci come amici in cerca di Tyrol Chesterfire gli occupanti del mostro ci fecero entrare e raccontammo di quel che la loro creazione aveva causato nella riserva e nelle zone attorno. L'idea era buona, la realizzazione magnifica, ma l'ovvio effetto ottenuto non era stato minimamente calcolato!

In due ci accolsero all'interno: Gustav Shneider, inventore e amico del Professore (autore dei progetti del ragno meccanico) ed il cacciatore assoldato a Sottogradino, Frederick Legeirs.
Ci dissero che il Professore era stato costretto a fuggire, assieme alla compagna di Frederik, una sluagh di nome Carlotta, che doveva scortarlo da queste parti, verso Unter per sottrarlo alle mire di quel brigante, Le Roi, che aveva intenzione di appropriarsi del ragno meccanico per farne il suo covo e dei progetti per costruirne altri simili in altre parti del Reame.

Mentre decidevamo il da farsi proprio Leòn Le Roi e la sua banda arrivarono ad intimarci di consegnargli Chesterfire, non sapevano se ne fosse andato.
Di comune accordo con herr Shneider decidemmo di allontanarci da un passaggio sul retro e demolire il ragno alle nostre spalle. Usammo i due topi shire che trainavano i grossi ingranaggi che servivano a far muovere in maniera realistica la testa e le zampe del mostro, li legammo a delle assi portanti e li spronammo a correr via. Al resto pensò, mostrando ancora una volta più coraggio che cervello, il prode Mac John, che decise di restare indietro e sbroccare (si! ho visto un boggart che sbrocca! è gigantesco!) e spaccare più cose possibili.
Fuggendo dalle macerie vedemmo anche Le Roi impegnato a sedare una sorta di rivolta nella sua banda, le Brute,  che avevamo liberato stava rispettando l'accordo e li tenne impegnati abbastanza da consentirci di allontanarci indisturbati.
Da quel momento la situazione è rimasta più tranquilla.
Ci siamo separati da herr Shneider e Frederick e diretti verso Unter in cerca di alcuni contatti da cui Carlotta avrebbe potuto cercar riparo.

Giunti alla credenza però abbiamo scoperto che il Professor Chesterfire aveva già lasciato la città verso chissà quale meta, su per le tubature.
Abbiamo salutato Mac John che è ripartito in direzione della Culla di Cera, Conchobar invece ha insistito per proseguire la ricerca, sembra molto interessato a trovare Tyrol il prima possibile, è stato pagato per riportargli un libro in suo possesso ed ora è ansioso di consegnarlo (a pensarci bene, il libro gli è stato pagato in anticipo e poi recapitato per posta da Chesterfire stesso, forse proprio per costringerlo ad andarlo a cercare... furbo quel boggart!).
Per quanto mi riguarda ho preferito quanto prima farmi strada fino ai livelli superiori, a Glassburg, qui a Teller sono ospite di Aaron Volikov, che già mi fece da mecenate nella gara di Astraviya e per un po' lavorerò per lui, frequentando la gente per bene della Città Vetrata e cercando occasioni per mettere da parte qualche soldo.

A tal proposito. Ho scritto anche a Messieur Le Jaque informandolo degli esiti delle nostre ricerche e rassicurandolo sulla sorte e sulle capacità di cavarsela del professore. Gli ho chiesto se è ulteriormente intenzionato a proseguire le ricerche dandogli un recapito e chiedendogli di inviare parte del pagamento per i servigi svolti e prossimamente richiesti a La Ruelle. Se ti arriva del denaro cerca di metterne da parte un po', ma non trascurare te stesso e la nostra casetta, sai quanto ci teneva la mamma che fosse sempre tutto pulito e in ordine?
Io passerò a trovarti al più presto e nel frattempo continuerò a scriverti regolarmente per aggiornarti sui miei spostamenti. Se dovesse ricomparire il Maestro Coriolo Guasta aggiornalo su tutto e dammene subito notizia, ti farò sempre avere un mio recapito.

Ti voglio bene vespetto,
cerca di badare a te stesso e se non l'hai ancora fatto chiedi all'assistente del sarto di uscire con te per Sahmain, sono sicura che le piaci!

une douce étreinte
Arianne

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