giovedì 14 maggio 2015

Pirates Nest



Odore di sesso, di fumo e alcool aleggia nella stanza del bordello di Zeidenburg mentre John si gode l'estasi del dopo orgasmo. Accanto a lui due ragazze, non particolarmente belle ma titolate come le "migliori troie di tutta la regione Gundarakita". E di questo John ne ha appena avuto piena e soddisfacente conferma.

Ore le due fanciulle, dolcemente appoggiate al petto del pirata, nel contemplano il fisico e le tante cicatrici: " Questa mia cara é il regalo di un caro amico - indicando una lunga linea all'altezza del ventre - quel gran figlio di un pescecane di Lorenz Van Der Graaf, che i demoni all'inferno ne sventrino le carni. E pensare che siamo cresciuti insieme sulla barca da pesca di mio padre Henry, e crescendo insieme abbiamo capito che non ci bastava pescare per poche monete. Volevamo soldi - afferrando i glutei di entrambe le ragazze, strappangli gridolini divertiti - e donne. E dato che di soldi ne ho abbastanza, é ora del secondo giro di boa"
Nuovamente soddisfatto e reperita un’altra bottiglia di ottimo liquore, John sotto invito di Ross, la rossa e più formosa delle due, continua il suo racconto della mappa di cicatrici che porta sul corpo: "Tesoro, il mio corpo non é bello e liscio come il tuo, vedi questa specie di arcipelago che ho sulla schiena all'altezza della spalla? Bene, questo mi insegna a non pensare troppo ai mozzi in difficoltà e a controllare bene le cannonate nemiche. Era già un po' che eravamo imbarcati, io e Lorenz. Un bel ingaggio su una nave pirata e tanto oro nella stiva da dividere fra noi marinai, quando fummo intercettati dalla Marina. Ne scaturì un’epica battaglia - John balza in piedi sul letto e gesticola ricordando - i nostri cannoni eruttavano morte a ogni minuto, i fucilieri mietevano vittime e noi altri abili di spada bramavamo, sbavando per abbordare e far man bassa della nave. Io ero vicino all'albero di maestra quando un mozzo, non avrà avuto più di 10 anni, che trasportava le granate per l'arrembaggio perse l'0equilibrio e stava per finire fuori bordo."
John fa tirare in piedi anche una delle due ragazze e la mette al bordo del letto mentre lei ride di gusto della scena e dell'entusiasmo del pirata "Quel piccoletto era li dove sei tu in bilico e io gli sono saltato addosso per afferrarlo" E cosi facendo si butta sulla fanciulla "Certo che non era morbido come te - palpando i seni della fanciulla che si inturgidiscono immediatamente - E soprattutto adesso non dovrebbe arrivarmi la pioggia di schegge di legno che mi è arrivata sulla schiena quella volta. Una cannonata ha demolito completamente la murata, dove eravamo noi e quello è il risultato. Da quel momento penso solo all'equipaggio in tutta la sua interezza e non ad uno ad uno"

John si alza in piedi e recupera la bottiglia di liquore mentre le due donne continuano a guardarlo dal letto: "Come quella volta che ho salvato tutta la nave saltando addosso ad un Lacedon che stava per far saltare in aria i nostri depositi di polvere. Era il mio primo imbarco da nostromo ed era almeno un anno che navigavo senza Lorenz, anche perché quella mezza sega è incapace di navigare ma solo di parlare. Io sono il figlio di un pescatore, lui mi aiutava solo a tirare su le rete, con il cervello pieno di acqua di sentina non saprebbe trovare una puttana in un bordello. Senza offesa per le presenti donzelle. E comunque stavamo navigando con il Capitano Richard Worley quando fummo avvolti dalla nebbia. Non si vedeva oltre la murata quando sentimmo dei corni provenire da babordo. Dopo pochi istanti oltre ai corni apparvero lugubri vele nere. Sapevamo tutti quello che stava per succedere. Riuscimmo a spiegare le vele appena in tempo prima e prendere spazio fra noi e loro. Ma alcuni di queste creature - disse John tirando una lunga  sorsata di liquore - riuscirono ad saltare sulla nave brandendo torce. Due furono subito abbattute dai fucilieri ma una, la più grossa e brutta, correva verso il deposito. E fui io a prenderla"  John ansimante tira l’ennesima sorsata. "La immobilizzai con tutto il mio peso. Ne sentivo il fetore, la carne marcia sotto le mani. La sua torcia cadde mentre noi prendevamo vela dall'altra nave. Ma mentre gli altri arrivavano per darmi una mano, lui riuscì a colpirmi qui sulla gamba." Sedendosi sul letto, le due fanciulle gli si avvicinano e lo stringono appassionate dal racconto "Passai notti d'inferno per questa ferita, appeso fra la vita e la morte. Sognavo cose strane, cose macabre.... " John si ferma a guardare il muro mentre le due ragazze gli sono accanto, anch'esse ferme. Un momento di stasi come se nella mente di John si riaffacciassero tutte le immagini.

E poi timidamente Anne, la bionda: "Lo hai poi più rivisto Lorenz, eh John?" E come da scossone di un’onda che scuote la nave, John si ridesta. "Eccome dolce tesorino se l'ho rivisto quella viscida anguilla. Una volta quando mi ha fatto questo - indicando la ferita al ventre - e la seconda volta è quando l'ho ucciso. Oddio, almeno penso. Visto che gli  ho fatto esplodere la casa sotto al culo. Ma prima tesorini miei ho bisogno di calore e di altro liquore quindi - dando una sculacciata alle due - procuratevi una bottiglia e tornate qui che abbiamo da fare"
Dopo una nuova parentesi di sesso e alcol, John ritorna a raccontare dei suoi ultimi incontri con Lorenz. "Allora Anne, ti dicevo, che l'ho rivisto due volte. Da nostromo ero stato promosso Primo Ufficiale, anche perché per salvare la vita del Capitano Worley mi sono beccato questa - indicando la cicatrice in volto - e poi perché ero il più scaltro e abile pirata delle filibusta. Sempre il primo ad assaltare le navi e l'ultimo a scendere. Mi spettava. Ma sai com'è, da dove vengo io, la pirateria non è vista di buon grado e spesso e volentieri la Marina ci dava la caccia. E fu in una di queste battute di caccia che ho rivisto Lorenz, la serpe traditrice si era arruolata in Marina e a furia di chiacchiere si era fatto affidare un comando. Le nostri navi si incontrarono in mare aperto e mi riconobbe anche prima di dare l'ordine di aprire il fuoco. La Implacable è una grande nave ma la sua forza è nell'equipaggio. "Navi di legno e uomini di ferro" si dice. Combattemmo con i cannoni per un po’ ma con il comandante riuscimmo a metterci in buona posizione e riuscimmo a speronare la nave nemica. Saltai sulla nave della Marina in cerca di Lorenz, mi feci largo a colpi di sciabola mentre i miei compagni sciamavano sul ponte. E alla fine lo trovai. Non disse nulla, si limito ad attaccarmi. Alla fine vinsi e cosi come il resto dell'equipaggio si dovette arrendere. Quando radunammo tutto l'equipaggio, andai da lui, era in ginocchio come gli altri. Gli dissi che il Comandante accordava, in virtù della precedente amicizia con me, il grazia all’equipaggio. Ma quel cane - che gli dei lo facciano rivivere in mille vite di dolore - mi sfila la sciabola e mi colpisce proprio qui al ventre" Gridolini di sorpresa e sgomento accompagnano la frase, mentre Ross appoggia la bocca in un bacio peccaminoso proprio sulla cicatrice e sussurra: "Ma allora è stata questa la volta che lo hai visto per l'ultima volta". "No dolcezza, il Comandante è un uomo di parola e buono con gli equipaggi, ma altrettanto severo con chi pensa di fare il furbo. La nave della Marina fu lasciata andare, con tutti vivi compreso Lorenz anche se debitamente punito. Vi era solo un piccolo particolare alla nave furono tolte le vele, il timone e lasciati liberi i cannoni senza fermi. E' divertente vedere l'equipaggio cercare di fermare bestie da 500 kg lasciate libere in balia delle onde. Ben presto sfondano le murate e la nave.... beh.... immaginatelo da voi"
"E nonostante questo è sopravissuto?" chiese la biondina giocando con la barba del pirata. "Purtroppo l'erba cattiva non muore mai e quindi ho deciso che era il momento di estirpare l'erba con l'unica cosa che di solito non ne permette la ricrescita: il fuoco. Meglio se coadiuvato dalla polvere nera. Purtroppo la sfortuna ha voluto che il nostro amico era a cena con la sua famiglia oltre che ad alti papaveri della Marina. - le due ragazze sussultano di sgomento - Ero diventato troppo famoso, in senso negativo, e la mia faccia era si stimata dai pirati ma anche avversa a buona parte della popolazione oltre che ovviamente alla Marina."
"Quindi ho deciso che era l'ora di emigrare e far asciugare queste membra mangiate dalla salsedine in lidi più miti. E avendo qui una buona amica, ho scelto Zeidenburg. Non certo per il clima, ma sicuramente per le sue meravigliose puttane. E in tutto questo mi avete anche fatto parlare troppo, quindi mi si è seccata la gola. Quindi adesso mentre voi mi sollazzate io mi finisco questa bottiglia che devo tornare a lavorare. Sempre che non sia troppo ubriaco o stanco. Ma questo dipende da voi amiche mie" Detto questo il nostro amico scompare fra le morbide membra delle due fanciulle.

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