venerdì 5 dicembre 2014

Preda e non cacciatore

 
Assalito dai pensieri mentre la pioggia batteva sul suo mantello, se ne stava, per avere una visione
migliore, rannicchiato su di un albero, il freddo mordeva il suo viso e l'umidità iniziava a farsi sentire. Adesso Bodo rimpiangeva il caldo tepore del focolare di casa Grau. C'era poco tempo per riflettere e per tornare indietro nel tempo con i ricordi, era veramente solo questa volta, solo ed in una situazione pericolosa. Cercando di trovare del buono in quel contesto, pensava tra se e se, che tutto sommato tra tutti i suoi compagni era quello più abituato ad una siffatta situazione, sapeva che se qualcuno poteva farcela era lui. Si strinse nel mantello guardando la mandria di "oscuri", aveva deciso di chiamarli così, che senza apparentemente una ragione valida si aggiravano per le strade della cittadina. Dentro di se sentiva riecheggiare gli insegnamenti ricevuti, sapeva cosa avrebbe dovuto fare, sapeva che sarebbe stata una lunghissima notte, sapeva che lo attendevano lunghe ore di terrore, come se non bastasse la notte baroviana, ed il clima impietoso del paesaggio montano. Bogdan sapeva che non poteva mollare, la stanchezza era un lusso che non poteva e non doveva permettersi, la paura doveva essere un monito per tenerlo lontano dalla rassegnazione e dalla distrazione. I suoi sensi questa volta avrebbero avuto il massimo dell'attenzione, si sarebbe fatto guidare da essi.
Il suo cuore si era fermato nell'attimo in cui riecheggiando il rintocco della campana il paesaggio intorno a lui era cambiato ancora una volta, il sollievo di vedere quel pover' uomo martoriato in salvo si era tramutato in orrore scorgendo e relizzando allo stesso modo che situazione si stava delineando intorno a lui. La notte era appena iniziata e con essa la grande caccia, ma questa volta era lui la preda e non il cacciatore.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento a questo post :