venerdì 12 dicembre 2014

Sprofondati nel buio

Abbiamo appena ucciso Mor-Malakar, o meglio il suo corpo mortale. In realtà era una specie di marionetta comandata dal demone che si diverte ad infestare le vite di Ghakis con le sue manifestazione provenienti dal mondo d'ombra. Privo di emozioni Mor-Malakar ha combattuto come una furia senza provare dolore sino a che non è crollato sotto i nostri colpi. Pan Goe si riappropria del suo maglio tonante, strappandolo dalle spoglie del suo nemico mentre noi spalanchiamo le porte della sala ove si trova la tanto agognata campana di Goe.

Buio come neanche nella piú tetra delle notti baroviane. Anche la luce del Signore del mattino portata da Andrej non riesce a penetrare la coltre oscura che riempe questa sala dimenticata: a malapena illumina il volto del monach con una luce pallida e sbiadita, tremolante nell'oscuritá che sembra inghiottirla da un momento all'altro. La malvagitá è quasi palpabile nella sala mentre brancoliamo in fila seguendo Pan Goe, diretti verso la campana che dovrebbe spezzare i malefici che infestano questo monte e la sua valle. Ogni passo nel buio accresce l'inquietudine sino a quando improvvisamente il demone d'ombra si manifesta ai nostri occhi : un'ondata di paura e crudeltà sovrannaturale ci investe, gelando innaturalmente l'aria intorno a noi. Il terrore pervade i nostri animi: io, Andrej e Goe resistiamo, aggrappandoci alle rispettivi divinità che ci danno la forza per continuare ad avanzare; Bogdan e Lukan invece, sopraffatti dal terrore, si staccano dal gruppo scappando verso l'uscita.

Noi continuiamo l'avanzata spinti dal nano ma veniamo rallentati da delle creature che prendono forma dalla coltre oscura che ci circonda. Attaccati da queste creature d'ombra perdiamo contatto con Goe che continua la sua cieca avanzata, attratto inesorabilmente dalla campana. Disuniti, feriti e sperduti al buio in questo posto dove le nostre divinità sono solo echi lontani, io ed Andrej continuiamo a lottare fianco a fianco per spirito di sopravvivenza. In lontananza udiamo Pan Goe lottare con il demone che infesta la montagna: il nano da vita ad uno scontro mortale con la sua nemesi il cui esito è a noi ignoto, scandito solo dai rintocchi della campana scossa dai due contendenti.



Nel frattempo scacciamo le creature d'ombra che svaniscono nel nulla da cui erano venute e riusciamo a ricongiungerci con Bodo e Lukan, quando la voce del demone tuona nella sala: "Se non tu moriranno i tuoi compagni!"
Il buio sembra prendere forma, esplodendo tutto intorno a noi in un inferno di fiamme cieche che mordono e dilaniano la nostra carne. Un improvviso ed insopportabile dolore che non pensavo possibile mi attanaglia le membra e l'anima. Il dolore lancinante mi accompagna solo pochi attimi, poi tutto inizia ad abbandonarmi e scivolo nella più completa e silenziosa oscurità. A quel punto non c'è altro che sordo buio: non c'è più il mio corpo, non ci sono più i miei compagni, non ci sono più suoni, forse non c'è neanche Hala.
Buio, solo buio ...

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