lunedì 31 marzo 2014

Viaggio Senza Onore



 

 

Ancora in viaggio, ed ancora una volta non un viaggio degno di tale nome. Mi trovo coinvolto, mio malgrado, in una spedizione  per riconsegnare quella che credevamo una semplice arma che in realtà si è dimostrata essere un antico artefatto del popolo dei bevitori incalliti.
Non discuto sull’importanza di far avere indietro quest’arma al popolo che l’ha creata, ma discuto sulle modalità del viaggio e sul perché fosse così importante farlo ora. Pelleverde attaccano le nostre case, guerrieri del Caos , organizzati in un manipolo, che inseguono famiglie in fuga,  le nostre terre minacciate dai Troll, e noi ci imbarchiamo su di uno strano macchinario, rumoroso , e che appesta l’aria.

Che ne è stato del viaggio in quanto scoperta ?
Che esperienza trarremo dal sorvolare ettari ed ettari di territorio, senza avere il piacere di poggiarvi piede sopra ?
Dove è finito il sapore della terra , il sentirsi la pioggia addosso, il sapere di aver compiuto un lungo viaggio ed esserne uscito vivo con le proprie forze?
Dov’e’ l’onore in tutto questo ?

Prima di potermi considerare un camminatore del Vecchio Mondo , dovrei essere  certo di poter  contare sulle mie forze, dovrei avere la possibilità di affidare la mia vita , e quella dei miei compagni, alle scelte difficili ed importanti che solo la strada ti propina.  Vorrei avere la possibilità di migliorare le mie abilità di esploratore, e sento che non lo sto facendo. Sono partito da Laurelorn non per viaggiare a cavallo di una macchina, sono partito per acquisire esperienza, per mettermi alla prova in quello che è il mio lavoro. Il viaggio , la ricognizione, il misurarsi con differenti ambienti naturali, lo sfidare le bestie che li abitano. Il confrontarsi con differenti popoli, il guadagnarsi il loro rispetto per essere passato nei loro territori in punta di piedi, lo scambio culturale figlio di un incontro tra persone che vivono a molti giorni di viaggio di distanza.
Mi ritrovo invece a viaggiare su strade battute, di corsa senza avere nemmeno il gusto ed il piacere di mettere in pratica le mie abilità, o peggio ancora….

Madre perdonami, perdonami perché oggi sono stato costretto a sedermi su questo immenso ammasso di ferro, perdonami perché un “essere” da te non creato , sta solcando i cieli, ed invadendo il territorio che solo i più puri possono meritare di attraversare. Mi sento in dovere di scusarmi , perché non ho alzato la voce quando avrei dovuto, perché non  mi sono ribellato al volere, che ancora non mi è chiaro di chi, di intraprendere questo viaggio, soprattutto in questo momento.
Inizio a riconsiderare l’appartenenza a questo gruppo, inizio a riconsiderare la mia utilità in questo gruppo, inizio a pensare che forse il mio sogno è troppo grande anche per la mia infinita determinazione e per la mia cocciutaggine. 

Perdonami Madre, spero che questo incubo finisca molto presto, sento il bisogno di riconciliarmi con te, con le mie abitudini e con le mie tradizioni, sento il bisogno di tornare ad essere un elfo, e di smetterla di fare buon viso a cattivo gioco. Sento il bisogno di ascoltare la parte selvaggia , l’ho costretta ed affossata per troppo tempo, sento il bisogno di dar sfogo allo spirito della Caccia. E’ ora che tutto questo torni ad essere in equilibrio. E’ ora che la parte accondiscendente riconsegni alla parte selvaggia il suo giusto spazio.

E’ ora che arrivino notizie da Laurelorn o le notizie andrò a cercarmele da solo, questo silenzio non è un buon segno, ho messo le esigenze del gruppo sempre avanti alle mie , adesso è ora che la musica cambi e cambi radicalmente.

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