mercoledì 12 febbraio 2014

Ritratto di Famiglia




Mia dolce Beatrix,
come promesso torno a scriverti in tempi brevi, ho così tanto da raccontarti...

Quest'oggi Rudolph ha appeso nel salone alcuni vecchi dipinti che portammo con noi via da Breder.
Non sapevo che mia madre li avesse ancora nel suo baule dai tempi di Hergig e persino giù nel Talabheim, rivederli è come aprire una finestra sul passato.

Il primo è un mio ritratto, risale al 2517, l'anno della nostra separazione. Sento la mancanza di quei giorni, dei nostri amici, delle avventure tra i cunicoli sotterranei tra la bottega del carraio e la taverna del Passo Montano. Soprattutto soffro per la tua assenza, ho nostalgia delle nostre conversazioni, delle nostre passeggiate, di ogni momento passato assieme prima del nostro improvviso, quanto forzato, allontanamento.
Nel dipinto mi rivedo adolescente, imberbe, sognante e determinato. Confrontando ciò con quel che vedo oggi nello specchio mi rendo conto di aver condotto una vita fin troppo agiata e sedentaria negli ultimi anni, specie se rapportata agli orrori e le tragedie che in fin troppi hanno affrontato durante la guerra.
Un flebile sollievo deriva dal pensiero che almeno tu non abbia dovuto sopportare tutto questo.

Il secondo ritratto è più grande, è stato realizzato diversi anni prima e ritrae mio Padre, Hektor Von Auer, che Sigmar lo abbia in Gloria, insieme ai miei tre fratelli ancora piccoli. Ti ricordi di loro ai tempi di Breder?

Kwinton ha sofferto molto la morte di nostro Padre, di noi quattro era il più legato a lui e non ha esitato un attimo ad arruolarsi quando, dopo la guerra, gli si è presentata l'opportunità. Sono diversi mesi che non ho sue notizie, serviva come Scudiero ad Hergig, ma conoscendo la sua caparbietà e le forti motivazioni che lo spingono non dubito che sia già, o sarà presto, nominato Lord Cavaliere dal Conte Elettore. Tra di noi, nonostante l'affetto fraterno, c'è sempre stato un latente antagonismo dovuto al fatto che Kwinton è l'esatta copia di nostro Padre, ha ereditato da lui i tratti somatici, il carattere, l'indole e l'attitudine militare, ma essendo secondogenito non risulta, agli occhi di Sigmar e delle Leggi Imperiali, suo legittimo successore, ruolo che mi ha sempre più o meno velatamente invidiato al punto da negarmi la parola quando in passato ha pensato che io non ne fossi degno.
Quando la famiglia si è riunita a causa della guerra i nostri dissapori sono stati messi da parte, ognuno di noi da lì in poi ha fatto il proprio dovere senza serbar rancore.

Rikkart nel dipinto è ancora molto piccolo, di lui hai sicuramente un ricordo più vivo perché si divertiva a seguire i ragazzi più grandi quando esploravano i tunnel di Breder e spesso finivamo per ritrovarcelo dietro in lacrime perché il buio o qualche rumore improvviso l'aveva spaventato. Anche lui ha coraggiosamente voluto servire l'Hochland e si è arruolato al nostro ritorno ad Hergig come Messaggero militare. Viaggiare, scoprire, esplorare gli è sempre piaciuto, probabilmente questi sono solo i suoi primi passi verso una vita di avventure in terre lontane, come la Tilea e l'Estalia che ha sempre sognato di visitare. Piacerebbe anche a me visitare i luoghi che hanno dato i natali a personaggi del calibro di Leonardo di Miragliano, ma con intenti più pragmatici e ben diversi dai suoi. Confido sul fatto che presto nei suoi spostamenti si troverà a passare per Dustingfurt, nostra Madre gli è molto affezionata.

Infine c'è la più piccola, la graziosa Estella, ultima nata in casa Von Auer. Nostro Padre desiderava tanto avere una figlia e sperava ardentemente che nostra Madre fosse in grado di dargliela. Forse se non fosse nata Estella adesso in questo dipinto ci sarebbero diversi altri marmocchi, ma non i riccioli castani della mia adorata sorellina.
Lei è stata un raggio di sole nella nostra vita: sempre allegra, vivace, curiosa, oltremodo arguta e come quasi ovvia conseguenza testarda e irremovibile quando convinta di una cosa. Crescendo ha saputo mettere a frutto le sue doti migliori ed è diventata per me una compagnia ben più gradita di molti altri nobili, mercanti, borgomastri e consiglieri ipocriti e vanagloriosi che ci siamo spesso divertiti a prendere in giro sottovoce, sul terrazzo della villa, osservandoli mentre si congedavano ubriachi e barcollanti dopo aver dato il peggio di se in uno dei numerosi ricevimenti di famiglia.
Estella è qui a Dustingfurt assieme a me e nostra Madre, cui fa da Ancella assieme alla Vecchia Hegda che le insegna il mestiere. Porta il lutto come la Baronessa, dalla fine della guerra, per la morte del suo promesso sposo, un Lord di basso rango che nemmeno credo conoscesse di persona. Ha passato momenti buii e sono felice di esserle potuto stare accanto, anche semplicemente suonando per lei l'arpicordo.

Dubitando che la Baronessa, nostra Madre, voglia risposarsi è probabile che il lutto di Estella non sia destinato a durare ancora a lungo. Il Baronato dei Von Auer non è ereditario e per mantenere il titolo è necessaria l'unione agli occhi di Sigmar con un'altra Famiglia di Sangue Blu. Questo rende tutti noi Von Auer ottimi partiti per tutti i Nobili di basso e medio rango, in particolar modo la mia sorellina, in grado di far girare la testa a più di un Lord con il suo sguardo ammaliante, e me, suppongo, in quanto erede designato.

Sai bene che non ho alcuna intenzione di prender moglie.
Un giorno io e te saremo di nuovo uniti.
Con devoto affetto.

Per Sempre Tuo
                                    H.

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