giovedì 7 marzo 2019

Il Leone e l'Ibis



--- Il sogno prosegue --- 

Nitari : "C’era una volta un Ibis grigio come l’acciaio che sfidò un grande leone nero, che si diceva essere capace di far diventare pazzi animali e uomini con il solo suo intenso sguardo. Il piccolo Ibis non aveva paura e con i suoi occhietti gialli lo sfidò con uno sguardo placido.


Il leone cercò di avvicinarsi all’ibis, incuriosito dal fatto che aveva tre occhi, non appena il leone si avvicinò, l’uccello spiccò il volo. Per un giorno intero il leone inseguì l’ibis, che continuava a scappare un momento prima che il leone fosse pronto a raggiungerlo, al crepuscolo l’uccello si andò a rifugiare in una caverna tra le montagne Tricarniane, ed il leone esausto lo seguì. Dentro l’oscura caverna, proprio sotto ad una piccola cascata si era formata una pozza di acqua, l’ibis era fermo nel mezzo. Il leone si avvicinò di soppiatto e sicuro di se stesso spiccò un grande balzo convinto di afferrare la sua preda.


In effetti atterrò nel mezzo del laghetto ma le sue fauci non trovarono le morbide carni dell’ibis, piuttosto il grigio volatile si sciolse come acciaio fuso mischiandosi con l’acqua del laghetto, forzando il possente leone a guardare la sua stessa immagine riflessa. Stordito il leone non riusciva a muoversi e sentì una voce familiare riecheggiare soavemente nella caverna: “Mio amato fratello, sei esattamente dove Io volevo che tu fossi, adesso divertiti nella tua nuova gabbia”. In quel momento il leone capì di essere stato ingannato, rimanendo imprigionato nelle mille immagini di se stesso, come se fossero schegge di uno specchio spezzato. "



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