giovedì 31 marzo 2016

Errando per Laitia - Episodio 3

De li Intrugli et li Segreti


Lo Magistro Alburno est invero uno grande et nobile alchimista de lo antiquo populo.
Egli sòle dedicare ore et ore ogni girodì a lo perfezionamento della sua arte et a la scoperta, passando anche intere notti chino su lo suo laboratorio a prender appunti e note con lo fine della sapienza et forse, immagino, uno minimo de retribuzione pecuniaria.
Accadde una volta che durante li suoi esperimenti mattutini miscelò due filtri sbagliando le proporzioni (come pote accadere a chiunque, per esser li migliori occorre sperimentare et errare) et venne colto da cagotto fulminante.
Solerte dunque fuggì a la latrina, lasciando il sottoscritto solo con li suoi alambicchi et scartoffie.
Lo rispetto che nutro per la sua persona et lo suo lavoro est enormissimo et devoto, sì come la consapevolezza che niuno dovrebbe senza permesso sbirciar le formule di uno alchimista, non senza posseder lo suo esplicito permesso, la dovuta comprensione de li processi et opportuna perizia nel realizzarli.
Eppure la curiosità fu tale e tanta, di poter per una volta osservar le sillabe vergate da lo Magistro, trafugar qualche indizio e piccolo secreto, che non resistetti e srotolai le pergamene.


Li primi estratti che ebbi l'onore di visionare eran presi di pari passo da uno dei tomi più noti a chi si diletta ne lo settore: Lo Grande Libro de li Preparati Alchemici.
In esso contenute una moltitudine di formule su la Trasmutazione de le sostanze, la vera base di codesta arte arcana.
Li appunti et esperimenti di Alburno a tal riguardo sembravan variegati et alquanto sparsi: acqua in vino, indurir lo legno o arrugginire lo metallo; come fosser li compiti su cui avea costruito la sua conoscentia, preludio ai suoi veri et unici esperimenti, che trovai di lì a pocanzi.
Le seguenti pergamene su cui misi mano riportavano, in effetti, formule originali di nova inventiva de lo Magistro, descritte più ne lo dettaglio in un misto di laitiano et altre lingue che non tutte seppi decifrare:


Imago Mentis
Composto a base di vetriolo, volatilizzato et poscia circolato al pellicano, cui si aggiungono le mirabili proprietà del rebis in parti di uno a due assieme ad alcune gocce di alcol puro, deflegmati ne la storta. La sostanza sì ottenuta appare semiliquida, va tenuta sigillata et inalata appena aperta o perde d'ogni efficacia. Li effetti prodotti da tal fumi donano una sensazione d'inebriante benessere et lucidità mentale, oltre ad acuire le percezioni et tutti i cinque sensi in generale.
Solitamente l'effetto permane per circa una clessidra anche se sforzi mentali di una certa importanza posson causare allucinazioni, lasciando sempre intatta la sensazione di brio et benessere.
Note a margine:
Lo siero fabbisogna di alcuni perfezionamenti, ne lo specifico esso crea problemi di dipendenza su taluni soggetti. Lo problema vero est che lo sintomo si manifesta aleatoriamente et non è chiaro quale sia lo agente scatenante.
Dovessi riuscire ad isolarlo potrei cercare di rimuoverlo... o piuttosto renderlo maggiormente efficace.

Lo Respiro de lo Alchimista
Calcinare e mortificare zolfo, salnitro e vermiglio in parti eguali, mantenere a foco di ruota per uno quarto di clessidra e per un egual tempo ne lo circolatorio assieme a mentuccia, uno poco di olio d'oliva et una buona quantità di aceto. Deflegmare con cura, giacché anche il minimo residuo solido rende il composto estremamente volatile. La sostanza liquida sì prodotta non va assolutamente ingerita giacché reagisce con le secrezioni de li dotti salivari producendo lunghe lingue di fiamma alchemica et calore intenso che vengon naturalmente et istintivamente espulse dal cavo orale in una verde vampata letale. Ne la bocca permane una gradevole sensazione di freschezza a la menta per alcuni istanti dall'assunzione.
Note a margine:
La formula est mutuata da una simile da lo formulario de lo Dottor Pacubio et in origine pensata come arma di difesa, essendo essa in grado di produrre letali fiamme de li inferi.
Ne lo caso in cui si riuscisse a limitare fortemente, se non evitar del tutto, la combustione del composto potrebbe risultare utile come prodotto per la igiene de lo cavo orale et palliativo a lo mal di gola.

Le successive pergamene riportavano scabrosi dettagli di organi et corpi umani, et appunti et studi di varie anatomie.
Che lo Magistro Alburno fosse erudito persino in materia di medicina, confesso, mi era ignoto, ma la direzione de li suoi studi, da quel che appresi con una furtiva occhiata, era certamente orientata verso un concetto più universale da applicare ad essa che lui stesso definiva come La Grande Opera realizzata, o Crisopea.
Sempre più rapito da la profondità et complessità di quelli scritti ero curioso di sviscerarne ogni secreto, ma un roboante peto fori dalla porta mi destò, annunciando lo ritorno de lo Magistro da la latrina.
Mi affrettai a rimetter tutto a posto, ne lo preciso disordine de lo alchimista et tornai lesto a le mie faccende con la fame di chi ha annusato la torta ma non pote assaporarla.

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