Era una normale giornata di primavera, il momento migliore per iniziare a preparare un nuovo filare sull'appezzamento di terra che da anni aspettavamo di poter acquisire. Una collina ben esposta e molto produttiva, che avrebbe rivelato un ulteriore piacevole sorpresa. Ero partito presto e avevo già lavorato su metà della terra, quando l'aratro si bloccò completamente, mentre una lampo di luce balenava dal terreno. Calmati i buoi che cercavano di scappare, riusci a trovare il manufatto e lì inizio tutto. Appena preso in mano infatti ebbi come la sensazione che tutto assumesse una nuova visione, come se quella sensazione di incompletezza, avesse finalmente trovato la sua soluzione.
Giocando, lavorando e studiando questo oggetto iniziarono ad
emergere altre interessanti aspetti di me stesso: potevo giocare con la
materia, plasmarla con la forza della mia mente. Ringrazio i miei che capirono che era più
importante per me e per l'umanità che intraprendessi questo itinerario di
scoperta e studio.
Ormai sono 4 anni che ho abbandonato l'azienda vinicola di
famiglia e viaggio in cerca dei Numénera........
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