Le possenti mura innalzate a protezione della piccola cittadina
di Legrash a nulla servirono quello stramaledettissimo giorno, le guardie non
potevano immaginare che tra le loro fila si nascondesse una serpe, quel
maledetto cane che eliminò nella notte le sentinelle di ronda aprendo il
portone ai predoni.
Jester svegliato dalle urla non ebbe il tempo di indossare
tutto il suo eguipaggiamento, prese solo la sua spada ed il suo scudo, disse a
Linda, sua sorella di rimanere a protezione dei genitori e di barricarsi in
casa, ed uscì cercando di dirigersi nel vivo dello scontro. Ma era ormai troppo
tardi, i subumani avevano invaso il centro cittadino, sciamando dal portone
principlae spalancato a giorno, dove l'esigua guardia cittadina non si sarebbe
mai aspettata un attacco. Si lanciò come un folle all'interno delle fila degli
attaccanti, schierandosi fianco a fianco con i suoi compagni, lottò con loro
come se non vi fosse un futuro, e per un attimo riuscirno a rallentare
l'attacco, attirando l'attenzione dei nemici su di loro. Insieme erano più
forti, insieme erano pronti a formare una piccola linea difensiva come avevano
imparato e più volte provato in allenamento alla fortezza. La possenza e la forza di Jester
diedero nuova speranza ai suoi compagni d'arme ed ai cittadini che scappavano
impauriti da case incendiate e dalle spade ricurve di quei banditi vestiti di
nero. Avrebbero potuto resistere almeno fino a che le forze non li avrebbero
abbandonati, erano riusciti ad indietreggiare fino alla via della speranza, uno
stretto corridoio ricavato scavando la dura roccia che collegava le due parti
della cittadina divise da una rocciosa collina facente parte dei Monti Zanlis, dalla quale Jester
prendeva il suo soprannome "The Rock".
Era evidente che la loro preparazione bellica era nettamente
superiore a quella dei banditi che dalla loro avevano invece il numero. Jester
ed i suoi erano pronti a sacrificarsi per far in modo che la popolazione avesse
il tempo di scappare tramite un cunicolo segreto e sotterraneo verso la pianura
che si estendeva al di la del passo Tremble. La cittadina era persa, i corni della
torre Hope riecheggiavano nella notte, tra i crepitii di case incendiate che si ripegavano
su se stesse ed il fragoroso rumore del cozzare delle metalliche
spade durante la battaglia. Jester ed i suoi compagni intonarono la ballata dell'eroe,
sapevano che la loro fine sarebbe giunta di li a poco, ma erano consapevoli che
la particolare conformazione del villaggio ed il punto nel quale si erano
asserragliati per portare l'ultima e strenua resistenza non sarebbe potuto cadere
tanto facilmente ne tanto presto.
Fu li che avvenne un fatto inaspettato quanto repentino, il
tradimento, dalle loro fila, proprio accanto a Jester, Kurt , suo amico da
sempre, fece un passo indietro e lo colpì alla schiena, la piccola linea difensiva cadde sotto l'impeto dei predoni e
Jester ebbe solo il tempo di accorgersi di quello che era successo. Il dolore
per l'essere stato tradito da quello che pensava fosse un fratello era più
grande del dolore provocato dallo squarcio mortale sulla sua schiena, cadde in
ginocchio con il sapore aspro del sangue in bocca e vide un ghigno dipingersi
sul volto di Kurt, le ultime parole che sentì furono...."adesso me la
spasserò con Linda gran pezzo di merda". Il copioso sangue che usciva dalla bocca di Jester
soffocò le sue ultime parole nella sua bocca " Bastardo...tornerò..."
Un forte respiro e poi un urlo rimbombarono nel laboratorio
"...Tornerò..." strappando dei tubi che lo collegavano ad uno strano
marchingegno Jester si rizzò seduto sull tavolo dove era adagiato. Ma provò subito
un dolore lancinante alla schiena, un dolore talmente forte che gli fece
perdere i sensi di nuovo, non prima però di vedere due mani di carnagione scura
che lo aiutavano ad adagiarsi su quello strano tavolo gelido. Risuonarono sulle
sue labbra, questa volta non più soffocate dal suo stesso sangue le parole
"Bastardo....tornerò..."