Ancora in viaggio, ed ancora una
volta non un viaggio degno di tale nome. Mi trovo coinvolto, mio malgrado, in
una spedizione per riconsegnare quella
che credevamo una semplice arma che in realtà si è dimostrata essere un antico
artefatto del popolo dei bevitori incalliti.
Non discuto sull’importanza di
far avere indietro quest’arma al popolo che l’ha creata, ma discuto sulle
modalità del viaggio e sul perché fosse così importante farlo ora. Pelleverde
attaccano le nostre case, guerrieri del Caos , organizzati in un manipolo, che
inseguono famiglie in fuga, le nostre
terre minacciate dai Troll, e noi ci imbarchiamo su di uno strano macchinario,
rumoroso , e che appesta l’aria.
Che ne è stato del viaggio in
quanto scoperta ?
Che esperienza trarremo dal
sorvolare ettari ed ettari di territorio, senza avere il piacere di poggiarvi
piede sopra ?
Dove è finito il sapore della
terra , il sentirsi la pioggia addosso, il sapere di aver compiuto un lungo
viaggio ed esserne uscito vivo con le proprie forze?
Dov’e’ l’onore in tutto questo ?
Prima di potermi considerare un camminatore
del Vecchio Mondo , dovrei essere certo di
poter contare sulle mie forze, dovrei avere
la possibilità di affidare la mia vita , e quella dei miei compagni, alle
scelte difficili ed importanti che solo la strada ti propina. Vorrei avere la possibilità di migliorare le
mie abilità di esploratore, e sento che non lo sto facendo. Sono partito da
Laurelorn non per viaggiare a cavallo di una macchina, sono partito per
acquisire esperienza, per mettermi alla prova in quello che è il mio lavoro. Il
viaggio , la ricognizione, il misurarsi con differenti ambienti naturali, lo
sfidare le bestie che li abitano. Il confrontarsi con differenti popoli, il guadagnarsi
il loro rispetto per essere passato nei loro territori in punta di piedi, lo
scambio culturale figlio di un incontro tra persone che vivono a molti giorni
di viaggio di distanza.
Mi ritrovo invece a viaggiare su
strade battute, di corsa senza avere nemmeno il gusto ed il piacere di mettere
in pratica le mie abilità, o peggio ancora….
Madre perdonami, perdonami perché
oggi sono stato costretto a sedermi su questo immenso ammasso di ferro,
perdonami perché un “essere” da te non creato , sta solcando i cieli, ed
invadendo il territorio che solo i più puri possono meritare di attraversare.
Mi sento in dovere di scusarmi , perché non ho alzato la voce quando avrei
dovuto, perché non mi sono ribellato al
volere, che ancora non mi è chiaro di chi, di intraprendere questo viaggio, soprattutto
in questo momento.
Inizio a riconsiderare l’appartenenza
a questo gruppo, inizio a riconsiderare la mia utilità in questo gruppo, inizio
a pensare che forse il mio sogno è troppo grande anche per la mia infinita
determinazione e per la mia cocciutaggine.
Perdonami Madre, spero che questo
incubo finisca molto presto, sento il bisogno di riconciliarmi con te, con le
mie abitudini e con le mie tradizioni, sento il bisogno di tornare ad essere un
elfo, e di smetterla di fare buon viso a cattivo gioco. Sento il bisogno di
ascoltare la parte selvaggia , l’ho costretta ed affossata per troppo tempo,
sento il bisogno di dar sfogo allo spirito della Caccia. E’ ora che tutto
questo torni ad essere in equilibrio. E’ ora che la parte accondiscendente riconsegni
alla parte selvaggia il suo giusto spazio.
E’ ora che arrivino notizie da
Laurelorn o le notizie andrò a cercarmele da solo, questo silenzio non è un
buon segno, ho messo le esigenze del gruppo sempre avanti alle mie , adesso è
ora che la musica cambi e cambi radicalmente.
Ottimo, davvero ottimo bravo.
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