martedì 17 giugno 2014

La notte è oscura e piena di orrori


MarchioUn forte scossone destò Kuzja : tutte le articolazioni erano indolenzite a causa della scomoda posizione in cui era costretto. Si trovava in una specie di carrozza blindata, senza aver la minima idea di come fosse finito li : il suo ultimo ricordo nitido era lui, poco più che bambino, strappato dalla sua tranquilla vita e dalla famiglia. Un ricordo di cui Kuzja avrebbe fatto volentieri a meno.
Gli occhi faticarano un pò prima di abituarsi alla scarsa luce che penetrava da una piccola fessura. I polsi ammanettati e legati ad una sbarra di ferro assieme a quelli di altri cinque sconosciuti. Kuzja provò a parlare ma emise solo un rantolo sommmmesso a causa della gola infiammata e del bavaglio che gli ostruiva la bocca. Lo sconosciuto alla sua destra lo aiutò a liberarsi dal bavaglio, presentandosi a fatica come Bogdan. Oltre a lui una ragazza, altri due ragazzi ed uno sconosciuto con il volto coperto da una maschera metallica condivedevano con Kuzja carrozza e destino. Fu proprio l'uomo mascherato a provare per primo a forzare le manette, incitando gli altri ad aiutarlo dopo un primo tentativo fallito. Nel frattempo da fuori provenivano rumori di colluttazione e delle frecce che si conficcarono nelle spesse pareti blindate della carrozza. Un uomo si affacciò dalla fessura per guardare dentro la carrozza e prima che potesse parlare sgranò gli occhi e si accasciò, sparendo dalla vista dei sei prigioneri.
Dentro la carrozza l'aria era satura di tensione e di afrori, il panico crebbe di secondo in secondo aumentando anche le forze dei prigioneri che riuscirono incredibilmente a forzare la sbarra che li teneva bloccati.
Mentre i sei stavano finendo di sfilare le manette dalla sbarra, la carrozza iniziò ad inclinarsi: i secondi che seguirono furono solo confusione, dolore e panico. L'abitacolo con dentro ancora i suoi passeggeri iniziò a rotolare inesorabilmente lungo un pendio ma un ostacolo improvviso ne bloccò la folle corsa.
Dentro rimasero tutti incoscienti tranne Kuzja, bloccato però dai corpi degli altri. Uno dei ragazzi morì sul colpo con il cranio fracassato, la ragazza sanguinava copiosamente a causa di una bruttissima frattura del femore.
L'uomo con la maschera fu il primo ad uscire seguito da Bogdan  mentre Kuzja si occupò dei feriti, notando che tutti recavano sui loro corpi un marchio identico: un cerchio attraversato da tre linee parallele interesacate ortogonalmente da una quarta. Anche Kujza aveva la spalla sinistra marchiata allo stesso modo.
Bogdan comunicò ai superstiti che tutti gli accompagnatori della carrozza che trasportava i sei ragazzi sembravano essere morti. Gli unici vivi erano i lupi, che pasteggiavano con i cadaveri rimasti a terra. L'uomo con la maschera intanto liberò tutti con le chiavi delle manette trovate su uno dei cadaveri, compreso Andrei che fù l'ultimo a riprendersi parecchi minuti dopo gli altri.
I lupi erano ancora occupati con il loro macrabo banchetto, che però si apprestava a finire così come il giorno per far spazio alla notte ed ai suoi orrori. Dopo un breve conciliabolo i sopravvissuti decisero di avventurarsi nei boschi, raccattando le poche armi trovate ed una sacchetta con alcune monete d'oro. Andrei e Kuzja insistettero per portare anche la ragazza ferita, rifiutandosi di lasciarla in pasto ai lupi e fu Andrei a caricarla di peso da solo.
Bogdan guidò il gruppo nel bosco per quasi due ore. Man mano che la luce calava i lupi sembravano stringersi sempre più intorno al gruppo. La ragazza soffriva terribilmente, perdeva molto sangue rischiando seriamente la vita senza cure adeguate. Andrei e Kuzja decisero di fermarsi per provare a steccare la frattura della ragazza mentre Bogdan e l'altro sopravissuto andarano avanti in esplorazione.
Finalmente per l'improvvisato gruppetto arrivò una buona notizia: i due in avanscoperta avevano scorto del fumo proveniente da una fattoria non molto distante. Si affrettarano, cercando di battere sul tempo il calar del sole, sospinti dalla paura e dagli ululati dei lupi sempre più insistenti e vicini. Bogdan guidava il gruppo, seguito dall'uomo con la maschera, poi Andrei con in braccio la ragazza ferita, a chiudere la fila dei fuggitivi Kuzja che si voltava di continuo spaventato dall'incedere spasmodico dei pericolosi ed affamati felini.
Il gruppetto giunse alla fattoria una manciata di minuti prima del tramonto. La fattoria era composta da una csa, una stalla ed un granaio. Kuzja provò a chiedere ospitalità agli abitanti della fattoria, anche nel granaio o nella stalla, avvicinandosi alla casa mentre gli altri si erano già affrettati alle altre strutture cercando di entrarvi.
Il tentativo di Kuzja risultò vano, ebbero più fortuna gli altri che riuscirono a rompere il lucchetto del granaio ed a guadagnare l'interno.
Incredibilmente ce l'avevano fatta: erano stanchi, affamati e sconvolti ma avevano trovato un riparo per la notte. Adagiarano la ragazza ferita su dei sacchi di grano e sbarrarono la porta con dei sacchi.
Quando finirono erano completamente al buio, senza più forze. Kuzja si adagiò su dei sacchi, facendo attenzione a non urtare la ragazza. Prima di chiudere gli occhi Kuzja bisbigliò per un paio di minuti, un mormorio sommesso che si confuse con i rumori provenienti dall'esterno risultando incomprensibile agli altri.
Il riposo dei sopravvissuti fu breve, interrotto dai lupi che avevano circondato il granaio, che grattavano con i loro artigli sulle mura cercando disperatamente di raggiungere le ambite prede. Gli ululati si susseguirono tutta la notte, assieme ad altri rumori e sinistri suoni.
La piccola fiammella di speranza che il rifugio aveva dato loro scomparve, soffocata dagli ululati dei lupi, dal timore che le mura del granaio non si rivelassero sufficenti a tener lontani gli orrori della notte. La paura subentrò al sonno: paura per la loro sorte immediata, con le loro vite minacciate dagli orrori della notte baroviana; paura di essere inseguiti e braccati dai loro aguzzini; paura per un domani incerto pieno di pericoli e di misteri. I dubbi e le paure affollarano le loro menti terrorizzate, ammantando i loro pensieri come fitta nebbia...

1 commento:

  1. Ottimo riassunto, daje fomento.

    Ce la faranno i nostri eroi a passare la nottata ?
    E la ragazza supererà il grave infortunio?
    Cosa si cela sotto la maschera di ferro dello sconosciuto ?

    Tutto nella prossima puntata....

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